AGI - Asceta, ma non troppo. In Cina, l'abate Shi Yongxin è stato rimosso perché troppo abile negli affari (e non solo). L'Associazione Buddhista della Cina ha emesso un duro provvedimento che arriva dopo un’indagine congiunta che ha coinvolto più dipartimenti statali e che ha portato alla luce presunti casi di appropriazione indebita di fondi e relazioni personali incompatibili con il suo ruolo religioso e guida del Tempio Shaolin dove è nato il kung fu.
Soprannominato il “monaco CEO” per aver promosso decine di iniziative imprenditoriali legate al tempio in Cina e all’estero, Shi è accusato di aver violato profondamente i precetti buddhisti, sia sul piano morale che finanziario. Tra le accuse più gravi figurano rapporti impropri con diverse donne e la gestione opaca di attività economiche legate al monastero.
Secondo l’Associazione Buddhista, la condotta dell’abate avrebbe “compromesso l’immagine dell’intera comunità monastica”, suscitando indignazione tra fedeli e osservatori. Sui social media, l’hashtag legato allo scandalo ha superato i 560 milioni di visualizzazioni sulla piattaforma Weibo.
Shi, 59 anni, era abate dal 1999 e vice presidente dell’Associazione Buddhista dal 2002. Per anni ha rappresentato il tempio — fondato nel 495 d.C. e considerato la culla del buddhismo Zen e del kung fu — anche nel Congresso Nazionale del Popolo. Non è la prima volta che l’abate finisce nel mirino delle polemiche: già nel 2015 era stato accusato di aver trasformato il monastero in un’impresa commerciale, con il progetto di un complesso alberghiero per 300 milioni di dollari in Australia, suscitando critiche per l’eccessiva mercificazione della spiritualità.
Il nuovo abate
Il nuovo responsabile del monastero è il maestro Yinle, che dal 2005 ha già ricoperto il ruolo di abate dello storico Tempio del Cavallo Bianco ("Baima") nella stessa regione.
Secondo il comunicato ufficiale diffuso dall’amministrazione del Tempio Shaolin, la nomina è avvenuta "in conformità alle procedure" previste dalla normativa statale e ha ricevuto il sostegno della comunità monastica locale. La designazione è stata annunciata il giorno successivo alla revoca, da parte dell’Associazione Buddhista della Cina, del certificato di ordinazione monastica dell’ex abate Shi Yongxin per "gravi violazioni disciplinari".
Il nuovo abate, il cui nome secolare è Yin Qingquan, è nato nel 1966 nella provincia di Henan ed è stato ordinato monaco negli anni’80. Ricopre anche ruoli in istituzioni ufficiali, tra cui l’attuale Assemblea Nazionale del Popolo (organo legislativo) e, fino al 2023, il Comitato Nazionale della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese, organo composto da rappresentanti di varie organizzazioni.