AGI - Diciotto pagine depositate alla Corte federale di Miami per chiedere un risarcimento pari ad "almeno dieci miliardi" di dollari (8,6 miliardi di euro). È la citazione per diffamazione che il presidente Donald Trump ha presentato contro la società editoriale del Wall Street Journal, per l'articolo in cui si sostiene che, nel 2003, aveva scritto una lettera di auguri di compleanno a Jeffrey Epstein, accompagnata dal disegno della sagoma di una donna nuda, facendo allusione a un "segreto" comune.
"Abbiamo appena depositato una causa contro tutti coloro che sono coinvolti nella pubblicazione del falso, malizioso, diffamatorio, fake news, 'articolo' dell'inutile 'straccio', cioè, The Wall Street Journal," ha scritto Trump su Truth.
La ricostruzione del quotidiano
Il capo della Casa Bianca aveva già minacciato ieri di citare in giudizio il Journal. In base alla ricostruzione del quotidiano, la lettera di Trump sarebbe stata una delle decine di biglietti e contributi che il socio, Ghislaine Maxwell, raccolse nel 2003 come regalo speciale per il 50mo compleanno di Epstein.
"Il Wall Street Journal ha stampato una lettera falsa. Queste non sono le mie parole, non il modo in cui parlo. Inoltre, io non disegno. Ho detto a Rupert Murdoch che era una truffa, che non doveva pubblicare questa storia falsa. Ma lo ha fatto, e ora sto per denunciare il suo culo, e quello del suo giornale di terza classe", aveva protestato l'inquilino della Casa Bianca.
L'ordine al Dipartimento di Giustizia
Dopo aver minacciato la causa, Trump aveva poi ordinato al Dipartimento di Giustizia la diffusione di "tutte le informazioni pertinenti" e le testimonianze davanti al gran giurì rilasciate nell'ambito del caso contro Epstein, un amico di lunga data di Trump e di diversi uomini di alto profilo, trovato impiccato in cella nel 2019 mentre attendeva il processo per le accuse di sfruttamento sessuale di decine di ragazze minorenni nelle sue case a New York e in Florida.
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