Come Tony Blair ha partecipato allo sviluppo del progetto di Trump per Gaza
- Tony Blair
Secondo quanto riportato dal Financial Times, due membri del TBI avrebbero partecipato a chiamate e gruppi di messaggistica legati al progetto, dove sarebbe circolato anche un documento interno dell’istituto intitolato "Gaza Economic Blueprint". L’istituto nega ogni coinvolgimento nella stesura del piano, precisando che il materiale era opera esclusiva della BCG e di imprenditori privati, e ribadendo la propria contrarietà a qualsiasi proposta che includa la ricollocazione forzata della popolazione della Striscia di Gaza.
Tra le proposte del piano figura un programma chiamato "Great Trust", che avrebbe previsto l'incentivazione economica per il trasferimento di centinaia di migliaia di palestinesi, allo scopo di attrarre investitori privati e potenze del Golfo. Il pacchetto comprendeva dieci "mega-progetti", tra cui autostrade denominate “MBS Ring” e “MBZ Central”, omaggio ai leader di Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti, e una zona industriale smart associata a Elon Musk. A febbraio, Trump aveva rilanciato un video generato da IA accompagnandolo con l’idea di una “Riviera del Medio Oriente, magnifica e promettente”.
Il TBI, da parte sua, ha respinto fermamente ogni suggestione di endorsement: “Tony Blair non ha mai parlato con gli autori del progetto né ne ha commentato i contenuti,” ha precisato un portavoce. “Qualsiasi collaborazione è da intendersi come interlocuzione esplorativa, e non implica in alcun modo approvazione".
Intanto la BCG è rimasta coinvolta in una polemica parallela legata alla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), un gruppo sostenuto da Israele e dagli Stati Uniti per la gestione degli aiuti nella Striscia. A causa delle crescenti critiche, la società di consulenza ha annunciato la rescissione del contratto con la GHF e, secondo il Financial Times, ha licenziato due partner ritenuti responsabili di aver fuorviato la direzione. Nel frattempo, il dibattito su Gaza resta acceso: tra ricostruzione, visioni geopolitiche e diritti umani, molti osservatori temono che i progetti sul futuro della Striscia continuino a essere elaborati ignorando le istanze reali della popolazione palestinese.
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