Wendy McMahon lascia CBS: divergenze su causa Trump-Harris

AGI - Nuovo terremoto alla Cbs: si è dimessa Wendy McMahon, presidente del settore News dell'emittente americana. Lo riferisce il New York Times. La ragione dell'addio, ha spiegato lei stessa, sono divergenze con la proprietà sull'intervista nell'ottobre del 2024 all'allora candidata democratica alla Casa Bianca, Kamala Harris, per cui Donald Trump ha trascinato il network in tribunale.

Il presidente ha accusato il programma '60 Minutes', per cui era stata realizzata l'intervista, di avere tagliato la conversazione in modo ingannevole. E ha chiesto 10 miliardi di dollari di risarcimento. La Cbs aveva respinto le accuse e a febbraio ha diffuso il video e la trascrizione completa dell'intervista.

La casa madre della Cbs, il colosso Paramount, è in trattativa per un accordo extragiudiziale cui McMahon è contraria. "È diventato evidente che l'azienda e io non siamo d'accordo sul percorso da seguire. È tempo per me di andare avanti e per questa organizzazione di andare avanti con una nuova dirigenza", ha spiegato.

Per molti esperti legali la causa è infondata, ma la presidente di Paramount, Shari Redstone, vuole chiudere la vicenda per togliere di mezzo possibili ostacoli al via libera dell'amministrazione Trump alla fusione della sua azienda alla Skydance.
La vicenda ha spinto il produttore esecutivo di '60 Minutes', Bill Owens, a dimettersi il mese scorso accusando l'azienda di non assicurare più la tradizionale indipendenza dei giornalisti. McMahon lo aveva sostenuto e questo ha contribuito a deteriorare i rapporti con la proprietà, già tesi per le critiche di Redstone a una puntata sulla guerra tra Israele e Hamas.

Alla Cbs più di uno si aspettava le dimissioni, ma non così in fretta. Ma all'indomani dell'ultima puntata di una stagione non brillante di '60 Minutes', in onda ieri, è arrivato l'addio.

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