Il processo elettivo
Quattro votazioni al giorno, schede bruciate in segreto, discussioni nei corridoi: un'elezione a porte chiuse carica di tensione politica e umana. Nonostante Harris non sia cattolico, dice di aver affrontato la materia con "rispetto e curiosità". "Mi interessa il funzionamento delle istituzioni e le dinamiche del potere", spiega. Il suo protagonista è un cardinale anziano, afflitto dal dubbio di fede, che si ritrova a guidare l'intero processo elettivo. Un conflitto interiore che rende la narrazione più umana che blasfema, nonostante le critiche ricevute soprattutto negli Stati Uniti. "Megyn Kelly lo ha definito disgustoso", racconta Harris, "ma il cardinal Murphy-O'Connor mi disse che era molto verosimile".
Adattamento cinematografico
L'adattamento cinematografico ha incontrato l'approvazione dell'autore: "È la trasposizione più fedele tra tutte quelle tratte dai miei libri". E oggi, con la Chiesa chiamata a scegliere una nuova guida in un mondo attraversato da guerre, crisi migratorie e tensioni politiche, Harris sottolinea l'importanza del ruolo del Papa: "Il messaggio dei Vangeli è rivoluzionario. Parla di poveri e di accoglienza degli stranieri: valori in contrasto con molte delle ideologie dominanti". Il prossimo conclave, dunque, non sarà solo un rito antico: sarà anche un momento decisivo per comprendere che direzione vorrà prendere la Chiesa in un'epoca di grandi sfide.