Appare molto fragile la tregua accettata, su proposta di Russia e Turchia, da entrambe le parti combattenti in Libia, da una parte il governo di Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale, dall'altra le milizie della Cirenaica che avanzano sulla capitale per scalzarlo. Da ambo i lati sono state infatti denunciate violazioni del cessate il fuoco entrato in vigore a mezzanotte.
Il governo di accordo nazionale libico denuncia che "le milizie degli aggressori su Tripoli hanno violato la tregua a Salaheddin e Wadi Rabii pochi minuti dopo la sua entrata in vigore". In un comunicato ufficiale, il governo di Fayez al Serraj, ribadisce "che la piena attuazione del cessate il fuoco potrà avvenire solo con il ritiro delle milizie" di Khalifa Haftar. Avverte inoltre che "in caso di ulteriori violazioni ci sarà una risposta ferma".
Nel pomeriggio anche l'Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar ha denunciato alcune violazioni della tregua a Tripoli da parte delle milizie del Governo di accordo nazionale. Lo riportano i media locali citando il comandante delle operazioni dell'esercito della Cirenaica, Al Mabrouk Al Ghazaoui.
Lungo colloquio ad Ankara tra Erdogan e Serraj
È terminato dopo circa due ore e mezza, il faccia a faccia a tra il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e il presidente del governo libico di Tripoli, Fayez Al Serraj. L'incontro, rigorosamente a porte chiuse, ha avuto luogo presso il palazzo Dolmabahce di Istanbul. L'incontro tra Erdogan e Serraj, sostenuto dalla Turchia sia politicamente che militarmente, è stato programmato dalla cancelleria di Ankara senza che ne fosse data comunicazione ufficialmente, in seguito all'inizio del cessate il fuoco in Libia, scattato a partire da mezzanotte.
La crisi libica è stata poi al centro delle conversazioni telefoniche avute dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella mattinata di oggi, con Serraj, con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con il presidente russo Vladimir Putin.
Il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, ha avuto invece un colloquio telefonico il suo omologo turco, Mevlut Cavusoglu. A quanto si apprende, al centro dei colloqui la crisi libica. I due in particolare hanno ribadito la volontà di un trilaterale Italia-Russia-Turchia. I ministri hanno anche rinnovato il loro impegno volto a rafforzare gli sforzi in corso per il successo della Conferenza di Berlino e l'ottenimento di un cessate il fuoco duraturo.