Un tribunale del Cairo ha condannato a morte 75 islamisti, compresi alcuni leader dei Fratelli musulmani. Si tratta del più alto numero di condanne a morte in un solo processo. Il verdetto arriva dopo un procedimento durato due anni contro 660 imputati per le violenze durante lo sgombero del sit-in pro-Morsi, nell'estate del 2013 al Cairo. I giudici, come vuole la prassi, hanno richiesto il parere del Gran Mufti d'Egitto, massima autorità religiosa sunnita egiziana, dopo il quale i condannati potranno ricorrere. Il 14 agosto 2013, negli incidenti durante l'evacuazione della protesta in due piazze, la polizia e l'esercito uccisero più di 700 manifestanti sostenitori di Mohamed Morsi, presidente del Partito Libertà e Giustizia (il partito dei Fratelli Musulmani), presidente dal 30 giugno 2012 e deposto il 3 luglio 2013 da un colpo di stato militare.