di Fabio Greco
Roma - Ad Aleppo non si entra, e da Aleppo non si esce: i cecchini sparano su chiunque tenti di approfittare dei corridoi umanitari, come accadde a Sarajevo dal 1992 al 1996. E, allo stesso modo di allora, la diplomazia internazionale resta bloccata in una serie di veti incrociati delle grandi potenze, il cui frutto sono, oggi, "ulteriori" sanzioni europee contro Bashar Assad -e, forse contro la Russia, alleata del presidente siriano- e una tregua di 11 ore al giorno, da qui a lunedì prossimo, per soccorrere i civili.
MOSCA, TREGUA DI 11 ORE AL GIORNO PER QUATTRO GIORNI
Nessuno, né civili ma neanche miliziani, ha attraversato finora i corridoi umanitari stabiliti ad Aleppo dalle autorità siriane in collaborazione con quelle russe. Alcuni civili hanno tentato di passare dalla parte orientale della città, assediata dall'esercito e controllata dall'opposizione, a quella occidentale, dominata dalle forze di governo, ma non sono riusciti a farlo. Le fazioni armate hanno attaccato e colpito i civili che avevano chiesto di lasciare i quartieri assediati. Il fronte jihadista ha minacciato di giustiziare chiunque tenti di fuggire. "Siamo vicini. I terroristi di Al Nusra minacciano di sparare a chiunque si sposti verso il corridoio umanitario", ha raccontato all'agenzia Ria Novosti uno dei residenti, che vive vicino a un quartiere controllato dai ribelli, che, ha riferito il corrispondente dell'agenzia russa, hanno aperto il fuoco con colpi di mortaio ed armi leggere lungo il corridoio umanitario aperto nei pressi del quartiere di Bustan al Qasr, vicino al mercato di Sour Al Hal. La situazione è invece calma nel secondo corridoio, quello della strada del Castello. Il ministero della Difesa russo ha cominciato a diffondere nella sua pagina web le immagini in diretta dei corridoi controllati dall'esercito siriano e russo per l'evacuazione delle persone dal settore orientale: nelle immagini web, registrate da quattro camere web fisse e dai droni non si vede alcun movimento di sfollati. Nei video si vedono lunghe file di autobus verdi che presumibilmente sono in attesa di evacuare la gente che, si spera, riuscirà a uscire dai quartieri ntrolalti dai ribelli. Secondo l'agenzia Sana, organizzazioni "terroriste" hanno attaccato uno di questi corridoi umanitari al valico di Bustan al Qasr con razzi, armi automatiche. "Speriamo che le prime evacuazioni sanitarie possano aver luogo domani", ha dichiarato Jan Egeland, che dirige il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sugli aiuti umanitari in Siria, nel corso di un punto stampa a Ginevra, precisando che l'Onu conta di avere il 'via libera' di Russia, regime siriano e gruppi armati dell'opposizione. Sono piu' di 200 le persone che hanno bisogno di evacuazione sanitaria urgente nella seconda citta' del paese mediorientale.
Intanto l'Unione europea "sta considerando tutte le opzioni, comprese ulteriori misure restrittive contro individui ed entità che sostengono il regime" di Assad "se le attuali atrocità continueranno", si legge nell'ultima bozza di conclusioni del vertice Ue nel capitolo dedicato alla crisi siriana. Per la prima volta si fa esplicito riferimento a "ulteriori" sanzioni senza specificare che riguarderanno persone ed enti siriani, non escludendo quindi che possano riguardare anche il principale alleato di Damasco, la Russia. (AGI)