Roma - Anche Barack Obama in piedi ad applaudire Andrea Bocelli a Washington, dove questa mattina (ora locale) e' stata accolta con una lunga standing ovation l'esibizione del tenore italiano all'apertura della 64esima annuale National Prayer Breakfast, prestigioso evento sponsorizzato sia dal Senato americano, sia dall'House of Representative Prayer Group (il gruppo di preghiera della Camera dei Deputati Usa), al quale hanno preso parte il presidente degli Stati Uniti, la First Lady Michelle, il vice presidente Joe Biden e tra i piu' influenti politici del pianeta, tutti riuniti per confrontarsi su temi di attualita' mondiale, e per perfezionare collaborazioni internazionali su progetti di solidarieta', sviluppo e promozione umana. Bocelli e' stato salutato dallo stesso Obama con le parole "Grazie Andrea per aver condiviso il suo prezioso dono". Per la prima volta nella storia della National Prayer Breakfast, un personaggio riceve un secondo invito ad intervenire e pregare insieme: nell'edizione 2013, Bocelli oltre a cantare aveva tenuto un breve ma potente discorso che catturo' l'uditorio. All'unanimita' dunque, la decisione di rinnovare l'invito. E anche oggi il celebre tenore era presente in veste non solo di artista, ma anche e soprattutto di profilo pubblico costantemente attivo nell'ambito della solidarieta', uomo di pace e di fede, e promotore di valori sociali, culturali e cristiani nel mondo, tenacemente impegnato nell'ambito della beneficenza, soprattutto attraverso la sua fondazione, la Andrea Bocelli Foundation.
Come ogni anno, l'evento e' durato tre giorni, tra incontri e meeting internazionali, ma, come da tradizione, ha visto il suo culmine con la 'Colazione della Preghiera', appuntamento che da 64 anni si tiene il primo giovedi' del mese con il presidente americano (nessuno fino ad oggi ha mai mancato), al Capital Hilton di Washington. Accompagnato sul palco da sua moglie Veronica Berti, questa mattina Bocelli si e' esibito in apertura e chiusura dell'evento cantando "Panis Angelicus" ed "Amazing Grace", accompagnato al pianoforte da Eugene Kohn. Bocelli e' anche intervenuto con un discorso molto sentito sulla situazione attuale. "Signore, signori, signor Presidente, c'e' un'ombra scura, anche in questo periodo storico, che pesa sul mondo, la guerra. Ci sono tanti bambini, tanti anziani, che muoiono a causa della guerra. E poi c'e' una piccola, odiosa parola, "hybris" gia' conosciuta nell'antichita': i greci antichi cosi' definivano l'orgoglio (e l'arroganza che comporta). Parallelamente, c'e' pero' un motivo di grande speranza, di ottimismo: risiede nel fatto che ci siano persone di tutto il mondo che sanno mettere da parte l'orgoglio, le proprie opinioni, le proprie attese, e sentono il desiderio e la necessita' di pregare insieme. Sono felice di essere parte di questa preghiera", ha affermato, fra l'altro, il tenore alla presenza dei 2.500 invitati, provenienti da tutto il mondo con oltre 130 delegazioni, tra principali rappresentanti dell'esecutivo sia giudiziario che legislativo degli Usa ed esponenti della comunita' diplomatica internazionale, per condividere lo spirito di amicizia attraverso la preghiera e il ringraziamento. (AGI)
(4 febbraio 2016)