(AGI/REUTERS) - Bangkok, 1 set. - Gli inquirenti thailandesihanno arrestato un secondo sospetto in relazione all'attentatodel 17 agosto al tempio induista di Erawan a Bangkok, cheprovoco' 20 morti e 125 feriti. A finire in manette e' stato unaltro straniero, fermato all'alba a un posto di blocco nellaprovincia orientale di Sa Kaew, al confine con la Cambogia,probabilmente "mentre stava cercando di fuggire". L'uomo e' stato portato nella capitale per esseresottoposto a interrogatorio. Straniero, forse turco, era anchel'individuo fermato sabato scorso con l'accusa di possesso dimateriale atto a fabbricare ordigni. Le autorita' thailandesihanno anche fatto sapere di aver emesso mandati d'arresto peraltri tre stranieri, tutti uomini. Il nuovo arresto e' stato annunciato dal premier dellagiunta militare, il generale a riposo Prayuth Chan-o-cha, cheha parlato di un "elemento-chiave" nella vicenda. Il portavocedella polizia, Prawut Thawornsiri, ha precisato di non poterconfermare se si tratti del presunto autore della strage, cioe'del giovane la cui figura era stata ripresa dalle telecamere disorveglianza sul luogo dell'attacco, poco dopo l'esplosione. La televisione oggi ne ha comunque trasmesso le immagini:magro, con baffetti corti, un cappellino da baseball sul capo eocchiali da sole. Ieri erano stati spiccati mandati d'arrestonei confronti di un non meglio precisato cittadino straniero edi una donna locale, Wanna Suansan, 26 anni. Il comandante incapo della polizia, generale Somyot Pumpanmuang, ha riferitoche la ragazza ha contattato le autorita' della Thailandia eche si e' detta pronta a incontrare gli investigatori. Standoalla sua famiglia, due o tre mesi fa si sarebbe trasferita perlavorare in Turchia insieme al compagno e al figlioletto. Unafoto segnaletica la mostra mentre indossa uno hijab, il veloislamico. In qualche modo sull'intera storia vicenda aleggia una'pista turca': l'uomo arrestato per primo, a prescidenre dallasua nazionalita' effettiva, aveva infatti con se' diversipassaporti emessi in apparenza proprio dal governo di Ankara,ma rivelatisi peraltro falsi. A detta dello stesso Somyot, lacarneficina potrebbe essere stata dovuta a una "disputapersonale", se non addirittura a una "vendetta", e non a unatto di terrorismo, come sembrerebbe dimostrare anche il fattoche tuttora non siano giunte rivendicazioni di sorta. Si e'fatta cosi' strada l'ipotesi di un coinvolgimento diretto dellamalavita turca, che in citta' a quanto pare mantiene una fortepresenza. Nel frattempo 22 funzionari di polizia sono statitrasferiti ad altro incarico per negligenza: sei di loroappartengono al Servizio Immigrazione della stessa provincia diSa Kaew, e sono stati punti per l'eccessiva facilita' con cuielementi stranieri sono potuti entrare nel Paese asiaticodall'estero "senza controlli adeguati". (AGI).