Papa accolto da bagno di folla "Sarajevo, Gerusalemme d'Europa"

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(AGI) - Sarajevo, 6 giu. - Incontenibili maanifestazioni diaffetto hanno accompagnato il giro che Papa Francesco hacompiuto in jeep (cioe' senza vetri blindati) tra la folladello Stadio Kosevo, gremito all'inverosimile per la messa dioggi celebrata con i cardinali che lo accompagnano (Parolin,Koch, Tauran) e tutti i vescovi della Bosnia Erzegovina,guidati dal loro presidente, il cardinal Pulijc. Secondo gliorganizzatori, sono presenti circa 65mila persone tra ilterreno di gioco, gli spalti e le vie d'accesso allo Stadio chesono anch'esse gremite. "Sono venuto come pellegrino di pace e di dialogo". Cosi'Papa Francesco si e' presentato oggi alla popolazione diSarajevo, 18 anni dopo la storica visita di san Giovanni PaoloII, avvenuta a meno di due anni dalla firma degli Accordi diPace di Dayton. "Sono lieto di vedere i progressi compiuti, peri quali occorre ringraziare il Signore e tante persone di buonavolonta'". Ha aggiunto salutando "la pace e la concordia tracroati, serbi e bosgnacchi", cioe' musulmani. Ed esortando asostenere le iniziative volte ad accrescerle ulteriormente".Per il Papa "anche la stessa struttura architettonica" diSarajevo dove "sorgono, a breve distanza l'una dall'altra,sinagoghe, chiese e moschee",testimonia un'attitudine allaconvivenza e al dialogo, "tanto che la citta' ricevettel'appellativo di Gerusalemme d'Europa". (AGI) Siz (Segue)Papa: Sarajevo e' Gerusalemme d'Europa, io un pellegrino dipace (2)=(AGI) - Sarajevo, 6 giou.- La Bosnia intera, per Papa Francesco"rappresenta un crocevia di culture, nazioni e religioni; etale ruolo richiede di costruire sempre nuovi ponti e di curaree restaurare quelli esistenti, perche' sia assicurataun'agevole, sicura e civile comunicazione". "Abbiamo bisogno -ha detto nel discorso ai membri musulmano, serbo rotodosso ecorato cattolico della presidenza tripartita - di comunicare,di scoprire le ricchezze di ognuno, di valorizzare cio' che ciunisce e di guardare alle differenze come possibilita' dicrescita nel rispetto di tutti". "E' necessario - ha insisitito- un dialogo paziente e fiducioso, in modo che le persone, lefamiglie e le comunita' possano trasmettere i valori dellapropria cultura e accogliere il bene proveniente dalleesperienze altrui". "In tal modo - ha oncluso Francesco - anche le gravi ferite del recente passato possono essererimarginate e si puo' guardare al futuro con speranza,affrontando con animo libero da paure e rancori i quotidianiproblemi che ogni comunita' civile e' chiamata ad affrontare".(AGI)
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