(AGI) - Sanaa, 14 feb. - Gli Emirati Arabi Uniti hanno chiusola propria ambasciata in Yemen ed evacuato lo staff per lepreoccupazioni suscitate dal peggioramento della sicurezzanello Yemen, dopo la presa del potere da parte del movimentointegralista sciita degli Houthi. E intanto proseguono gliscontri tra i miliziani Houthi e le tribu' sunnite, che nelleultime ore hanno causato 26 morti, secondo fonti locali:pesanti combattimenti sono infatti in corso sulle montagnedella provincia meridionale di al-Bayda. La chiusura della rappresentanza diplomatica di Abu Dhabi,che segue di ventiquattr'ore la chiusura di quella italiana el'annuncio del rientro in Italia di tutto il suo staff, e' solol'ultima di una serie. I primi a chiudere la propriarappresentanza diplomatica erano stati Usa, Gran Bretagna eFrancia, a cui sono seguiti nelle ultime ore l'Italia appunto,la Germania e infine l'Arabia Saudita. Giovedi' gli Houthiavevano denunciato la chiusura delle rappresentanze occidentalicome una mossa "immotivata", con nessun altro obiettivo chemettere in difficolta' i miliziani sciiti e ostacolarne ilcontrollo sul Paese "esercitando pressioni nei confronti delpopolo yemenita". Il movimento degli Houthi ha occupato negli ultimi mesiedifici governativi e palazzi presidenziali a Sanaa, ed haesteso il proprio controllo su sette provincie yemenite. Illeader degli sciiti, Abdelmalek al Houthi, ha annunciato lascorsa settimana la dissoluzione del Parlamento e la prossimaformazione di un Consiglio Presidenziale transitorio percolmare il vuoto di potere lasciato dal presidente, ilfilo-occidentale, Abedrabbo Mansour Hadi, costretto adimettersi per le pressioni degli Houthi. Nei giorni scorsi lo stesso segretario generale dell'Onu,Ban Ki-moon, ha detto che lo Yemen "si sta sgretolando sotto inostri occhi" e ha chiesto che venga restituito il potere alpresidente. Oggi si riuniscono a Riad i ministri degli Esteridei sei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo, che neigiorni scorsi hanno definito l'azione Houthi "un colpo diStato". .