Principe William negli Usa attacca Cina per commercio avorio

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(AGI) - Londra, 8 dic. - Un duro attacco alla Cina per losterminio degli elefanti e rinoceronti, alimentato dallalegalizzazione del commercio dell'avorio da parte del giganteasiatico: a lanciarlo sara' il principe William, nel corso diun intervento a Washington a una conferenza della BancaMondiale contro la corruzione. Secondo le anticipazioni dellastampa britannica, l'erede al trono d'Inghilterra, in visitanegli Usa, accusera' apertamente Pechino nel denunciare i"molti Paesi" che "saccheggiano il nostro pianeta, per nutrirela dipendenza ignorante del genere umano da animali domestici,trofei, cure e ornamenti che provengono direttamente da specieanimali che stanno scomparendo e che non sono rimpiazzabili". William puntera' il dito contro la Cina, dove un chilo diavorio oggi costa oltre 1.600 euro, un prezzo che ha fattoaumentare in maniera esponenziale il bracconaggio. In Cina, ilcommercio di avorio da elefante e' ancora legale e secondoalcune stime e' li' che finiscono i resti di almeno 20milapachidermi ogni anno (la meta' di quelli che vengono uccisi,40mila ogni 12 mesi), un commercio che ora la InternationalCorruption Hunters Alliance, organismo della Banca Mondiale chesi occupa di contrasto alla corruzione, vuole sradicare. La Cina e' stata spesso criticata in passato dai membridella casa reale. Il principe Carlo, padre di William, ha piu'volte accusato Pechino per la situazione in Tibet e iltrattamento riservato al Dalai Lama. (AGI)
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