(AGI) - Washington, 6 ott. - I genitori di un giovane americanoostaggio dei sanguinari jihadisti dell'Isis hanno diffusoalcune parti di una lettera che il figlio ha scritto dalla suaprigionia. Il giovane - un ex soldato americano divenutooperatore umanitario, rapito un anno fa e minacciatonell'ultimo video diffuso dall'Isis di essere il prossimoostaggio decapitato - dice di aver "paura di morire", ma esserein pace con la sua fede. Peter Kassig, che si e' convertitoall'Islam ed ora preferisce farsi chiamare Abdul Rahman,aggiunge che prega ogni giorno. Nell'accorato messaggio-videocon il quale i genitori fanno un appello per il suo rilascio,la coppia spiega che la sua conversione e' in linea con ilcammino spirituale intrapreso dal giovane; e aggiungono di averdeciso di divulgare la lettera, inviata nel giugno scorso,perche' "il mondo possa capire perche' noi e cosi' tantepersone lo amiamo e lo ammiriamo". "Se muoio - scrive AbdulRahman Kassig - immagino che alla fine voi e io possiamocercare rifugio e consolazione nel sapere che sono finito intutto cio' per cercare di alleviare la sofferenza e aiutare chiha bisogno. Quanto alla mia fede, prego ogni giorno e non sonoarrabbiato per questa mia situazione". In un comunicato diffusoinsieme agli estratti della lettera e a varie fotografiefamiliari, i genitori di Kassig affermano che un ex ostaggio haraccontato loro che il figlio si e' convertito volontariamenteall'Islam dopo aver condiviso la cella con un musulmano sirianomolto devoto. Kassig ha visto da vicino l'orrore della guerra,perche' da soldato era stato inviato in Iraq tra l'aprile e illuglio del 2007. Ma una volta congedato dall'esercito permotivi sanitari, nel 2012 aveva deciso di fondareun'organizzazione di aiuto alle vittime dei conflitti armati.E' sparito in Siria da un anno. I jihadisti dell'Isis, chehanno conquistato parte del territorio in Siria e in Iraq,hanno gia' decapitato i giornalisti statunitensi James Foley eSteven Sotloff e i cooperanti britannici David Haines e AlanHenning; hanno nelle loro mani ancora il giornalista britannicoJohn Cantlie, oltre allo stesso Kassig. .