Arresto di un oligarca scuote Mosca, "nuovo caso Khodorkovsky"

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(AGI) - Mosca, 17 set. - E' "assurdo e sbagliato" cercaremotivazioni politiche nell'arresto del miliardario russoVladimir Yevtushenko, il principale azionista della holding AFKSistema: lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, DmitriPeskov, commentando la notizia degli arresti domiciliaricomminati martedi' al quindicesimo uomo piu' ricco di Russia,con l'accusa di riciclaggio. In molti nei circoli economici hanno subito pensato a unnuovo caso Khodorkovsky, l'ex capo della compagnia petroliferaYukos arrestato nel 2003 e detenuto per 10 anni, nell'ambito didiversi processi da molti considerati politicamente motivati epoi graziato, a sorpresa, da Vladimir Putin lo scorso dicembre. Yevtushenko, la cui fortuna e' stimata in 7 miliardi dieuro, rimarra' ai domiciliari per due mesi, come ha annunciatoil Comitato investigativo, organo che riferisce direttamente alpresidente russo. A detta degli inquirenti, Yevtushenko e'implicato in una vicenda di riciclaggio in connessione conl'acquisizione da parte della sua holding di azioni nel gruppopetrolifero Bashneft. La pena massima prevista per il reatocontestatogli e' di 7 anni di detenzione e fino a un miliardodi rubli di multa, come ha sottolineato l'agenzia Itar-Tass. AFK Sistema - che ha interessi, tra gli altri, nel maggioreoperatore di telefonia mobile russo Mts e nel colosso delturismo Intourist - ha respinto categoricamente le accuse mosseal suo capo, definendole "prive di fondamento". "Useremo tuttele nostre forze per contestarle", ha detto ad Afp la portavoceEkaterina Tsukanova. "Provare a dipingere questa storia con qualche coloropolitico e' sbagliato e assurdo", ha detto Peskov, citato daRia Novosti. A suo dire, Putin e' stato informato dellasituazione e "spera che gli inquirenti conducano un'inchiestaimparziale e trovino le risposte a tutte le domande". La notizia dell'arresto di Yevtushenko, 65 anni, hagenerato nervosismo nei circoli del business moscovita, gia'alle prese con il rallentamento dell'economia, la fuga dicapitali e l'incertezza generata dalle sanzioni occidentali perla crisi ucraina. Il presidente dell'Unione degli industriali edegli imprenditori russi, Aleksandr Shokin, ha subito fatto ilparagone con il caso di Mikhail Khodorkovsky. "Assomiglia moltoa una 'Yukos numero 2'"; ha detto all'agenzia Interfax. Yukosera la maggiore compagnia petrolifera russa, mandata in bancarotta dopo l'arresto del suo fondatore Khodorkovsky, entrato incollisione con il presidente Putin anche per i suoi piani difinanziare l'opposizione politica. Dello smembramento di Yukosha beneficiato soprattutto la statale Rosneft, diventata di li'a pochi anni la piu' grande societa' petrolifera del mondo perproduzione. Khodorkovsky e' stato considerato per anni un"prigioniero di coscienza" e oggi dalle pagine del quotidianoVedomosti ha puntato il dito contro Igor Sechin, il numero unodi Rosneft, indicandolo come il mandante dell'arresto diYevtushenko. A suo dire, il businessman ed ex ministrodell'Energia, non e' in grado di gestire professionalmente ilcolosso statale - finito anche sotto le sanzioni occidentali -e per dimostrare a Putin che la produzione aumenta, non haaltri mezzi se non l'acquisizione di Bashneft. Khodorkovsky, che ora vive in Europa, si e' detto"preoccupato" della situazione perche' a suo dire e' un chiarosegnale della "completa perdita di gestione" da parte delpresidente, il quale "non vede quello che gli succede sotto ilnaso". A giugno, i media russi avevano scritto che Rosneftstava considerando di comprare Bashneft. A luglio, un tribunaledi Mosca ha congelato i titoli della societa' nell'ambito diun'inchiesta per riciclaggio, aprendo il cosiddetto "casoBashneft". Intanto il colosso statale russo Rosneft ha respinto le accusedi un suo presunto coinvolgimento nell'arresto di VladimirYevtushenko. "Rosneft non ha alcuna relazione con le accusemosse al presidente del consiglio di amministrazione di AFKSistema, Vladimir Yevtushenko", ha detto il portavoce dellacompagnia, Mikhail Leontiev, anche consigliere di Igor Sechin,numero uno di Rosneft e fedelissimo di Vladimir Putin. Il portavoce ha bollato come disinformazione, le notiziecircolate circa un conflitto tra Yevtushenko e Sechin e lavolonta' del colosso statale di appropriarsi di Bashneft. "Nonabbiamo bisogno di Bashneft per aumentare le nostreprestazioni", ha commentato parlando alla radio Eco di Mosca. L'arresto del magnate ha generato in molti l'allarme peruna "seconda Yukos". Il riferimento e' al caso che ha vistoprotagonista l'ex uomo piu' ricco di Russia, MikhailKhodorkovsky, arrestato nel 2003 con diverse accuse - secondomolti, politicamente motivate - e la cui compagnia petroliferaYukos e' stata nazionalizzata e smembrata a favore proprio diRosneft. Dalle colonne di Vedomosti, questa mattina, era statolo stesso Khodorkovsky a puntare il dito contro Sechin, nelcommentare gli arresti domiciliari comminati a Yevtushenko. Asuo dire, il manager non e' in grado di gestireprofessionalmente il colosso statale - finito anche sotto lesanzioni occidentali - e per dimostrare al Cremlino che laproduzione aumenta, non ha altri mezzi se non l'acquisizione diBashneft. Khodorkovsky, che ora vive in Europa, si e' detto"preoccupato" della situazione perche' a suo dire e' un chiarosegnale della "completa perdita di gestione" da parte delpresidente. Gli inquirenti accusano il tycoon di riciclaggio delleazioni della societa' BashTek, privatizzate in modo illegale evendute a AFK Sistema a danno della Repubblica di Bashkiria chene era proprietaria. (AGI) .
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