Anno di frenata per la cina? Le avvisaglie ci sono tutte, sia da un punto di vista tecnico che da un punto di vista fondamentale. Nel tecnico basta dare un'occhiata all'indice composite della Borsa di Shanghai per capire: nelle ultime sedute è sceso ai minimi degli ultimi 33 mesi, in un'area 2.100 punti, che non si vedeva dal fatidico marzo 2009. A partire da aprile la discesa è stata praticamente ininterrotta e ha portato alla rottura dell'importante supporto di 2.300 punti. Fino a quando non sarà riconquistata questa soglia, divenuta ora resistenza, i rischi di ulteriori downside sono altissimi. E il minimo toccato durante la crisi del 2008 è ben distante (passa infatti a 1.500 punti). Al momento non ci sono troppe ripercussioni. Un'anomalia? Può darsi. Se il quadro cinese dovesse rapidamente peggiorare l'onda lunga toccherebbe tutto il mondo. Gli allarmi lanciati dalle banche d'affari sono stati numerosi: uno degli scenari ipotizzati è che la crescita del l'export si azzeri nel corso del 2012. Se a questo aggiungiamo il calo degli investimenti diretti esteri registrati già da novembre si capisce che le prospettive del gigante asiatico sono alquanto incerte.
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31/12/2011
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