Investimento azzeccato, quello cinese. Bravo Solution è arrivata tre anni fa a Shanghai per offrire consulenza, quindi servizi, alle imprese italiane. Scoprendo, ben presto, che il target più appetibile erano le aziende locali, cioè quelle cinesi. Ora
il nuovo catalogo degli investimenti cinesi apre le porte proprio al filone dei servizi, tipo quelli offerti da questa società italiana leader
in Europa (e secondo player mondiale) nel settore dell'e-sourcing. In pratica si tratta della fornitura ad aziende, sia private sia pubbliche, di soluzioni per
la gestione più efficiente e trasparente dei processi di acquisto. Dalle piattaforme tecnologiche Bravo Solution transita quasi il 30% della spesa pubblica inglese, parte di
quella francese, messicana e
di altri Paesi nel mondo.
Nader Sabbaghian, 41 anni,
di origini iraniane, è l'amministratore delegato che ha aperto anche il mercato cinese. Il controllo automatizzato delle forniture, in Cina, è agli albori e Sabbaghian è entusiasta della scoperta fatta tra le righe
del nuovo catalogo.
«C'è un'enfasi particolare a sostegno dell'attività svolta da aziende come la nostra – racconta Sabbaghian –, per questo motivo la consideriamo davvero una bella conferma. È in atto un vero e proprio cambio di marcia tra le aziende cinesi, perché inizialmente loro hanno puntato soprattutto a diventare grandi. Ora devono anche diventare efficienti: senza un controllo di qualità sulle forniture è davvero difficile riuscire a centrare questo obiettivo».
Per Bravo Solution la sfida è molto interessante. Non sarà
il caso di diventare anche grandi? «Rispetto ai numeri cinesi siamo ancora piccoli, ma possiamo assicurare che ci stiamo guardando intorno».
Intanto, tornando in Europa, tutti gli oltre 2.500 appalti aggiudicati per le prossime Olimpiadi di Londra 2012
(per un importo pari a 9,3 miliardi di sterline) sono stati gestiti via web con la tecnologia BravoSolution, e ciò ha favorito il rispetto dei tempi di realizzazione delle opere, l'assenza di ricorsi da parte dei fornitori e importanti risparmi di denaro. Conclude Sabbaghian: «Per la Cina una simile svolta è sempre più vicina e anche utile per il Paese: pensiamo ai problemi enormi che deve affrontare sul fronte della sicurezza alimentare».
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30/01/2012
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