NUOVA ESPLOSIONE NEL GUANGXIIL GIORNO DOPO 17 PACCHI BOMBA

di Eugenio Buzzetti

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Pechino, 1 ott. - Una nuova esplosione ha colpito questa mattina la contea di Liucheng, nella provincia meridionale cinese del Guangxi, già scossa, ieri, da diciassette esplosioni provocate da altrettanti pacchi bomba in tredici diverse zone della città. Il bilancio dell'ultima esplosione è di un ferito, scrive il South China Morning Post: sull'episodio stanno indagando le forze dell'ordine per capire se si tratta di un episodio collegato alle detonazioni di ieri che hanno provocato sette morti, 51 feriti - alcuni dei quali gravi - e due dispersi. L'ultima esplosione è avvenuta alle otto di questa mattina - le due del mattino di oggi in Italia - e ha colpito un palazzo di cinque piani in una zona residenziale.

Intanto, il servizio postale della contea è stato sospeso fino a sabato prossimo e le autorità locali hanno diramato un nuovo avviso ai residenti nella zona di non aprire pacchi ricevuti da sconosciuti o recapitati "tramite canali non appropriati". Al momento, la polizia ha fermato un sospetto per i fatti di ieri, un uomo di 33 anni di nome Wei, originario del posto. Le esplosioni di ieri sono arrivate alla vigilia della festa nazionale cinese, che ricorre oggi e dà il via a sette giorni di vacanza per celebrare l'anniversario della nascita della Repubblica Popolare Cinese, fondata da Mao Zedong nel 1949. Intanto, si trovano sotto osservazione delle forze dell'ordine, in attesa dell'arrivo degli artificieri, i sessanta pacchi sospetti sequestrati ieri per il rischio che possano contenere ordigni esplosivi.

Giallo sull'arresto, sospetto non avrebbe agito da solo

E' un operaio in una cava di 33 anni l'uomo su cui si stanno concentrando i sospetti delle forze dell'ordine per le esplosioni multiple avvenute ieri nella provincia meridionale cinese del Guangxi. L'uomo, di nome Wei Yinyong, è ancora a piede libero e secondo quanto scrive in un tweet l'agenzia Xinhua, non avrebbe agito in solitudine, ma avrebbe assoldato altre persone per consegnare i pacchi esplosivi che hanno provocato, ieri, sette morti, 51 feriti e due dispersi. Nella mattina di oggi si era diffusa la notizia dell'arresto dell'uomo, ripresa per alcune ore anche su alcuni media nazionali, prima di scomparire dalle pagine web e di essere smentita dal portale Sina, che gestisce la piattaforma di social network Weibo, il Twitter cinese.

La polizia considera il caso come un atto criminale e non di terrorismo e oltre ai diciassette pacchi bomba esplosi ieri ne sarebbero stati trovati altri sessanta, che ora sono all'attenzione degli artificieri. Ancora non è chiaro il movente dietro il gesto dell'uomo. Secondo le prime ricostruzioni delle modalità operative del gesto, scrive oggi il Southern Metropolis Daily, le detonazioni sarebbero avvenute in due modi: sia attraverso l'uso di persone assoldate per consegnare i pacchi, esplosi una volta aperti, sia a distanza, attraverso un telecomando. Tra queste ultime bombe, ci sarebbe anche quella esplosa ieri in un dormitorio che ha provocato il parziale crollo dell'edificio. Un'altra esplosione, nella mattina di oggi, ha invece colpito un edificio di sei piani, ma in base a diverse versioni dell'episodio comparse sui media cinesi non è chiaro se ci siano stati o meno feriti.

1 ottobre 2015

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