di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 3 dic. - Si sono presentati oggi alla polizia di Hong Kong i leader di Occupy Central, che ieri, in conferenza stampa avevano dicahirato di "arrendersi" alle autorità e avevano chiesto ai manifestanti di terminare l'occupazione. Benny Tai, Chan Kin-man e il reverendo Chu Yiu-ming sono stati rilasciati senza accuse nei loro confronti, anche se Tai ha successivamente dichiarato che "potremmo essere ancora arrestati in un secondo momento e accusati di seri reati". I tre leader sono stati affiancati dal cardinale Joseph Zen, ex vescovo di Hong Kong, che ha sostenuto il movimento di protesta dall'inizio delle manifestazioni, e da altri sessanta manifestanti che si sono consegnati spontaneamente alle forze dell'ordine, tutti rilasciati. Tra i reati di cui potrebbero rispondere in futuro, ci sono quelli di assemblea non autorizzata e danni all'ordine pubblico.
All'uscita dalla stazione di polizia, Tai ha poi ribadito la richiesta di abbandonare le strade da parte dei manifestanti, che stanno ancora occupando Admiralty, nel cuore dell'isola di Hong Kong, vicino ai palazzi del governo e dell'Assemblea Legislativa, il parlamento della città semi-autonoma cinese. Molti manifestanti si sono dissociati oggi dall'invito di Tai di lasciare anche gli ultimi presidi concentrati soprattutto ad Admiralty e hanno promesso di rimanere per continuare a protestare contro la riforma della legge elettorale dell'isola che per le elezioni del 2017 non prevede la scelta dei candidati da parte dei cittadini. Mong Kok è stata sgombrata settimana scorsa dalle forze dell'ordine, mentre a Causeway Bay è rimasto solo un piccolo presidio. Gli ultimi giorni si sono caratterizzati da forti scontri tra forze dell'ordine e manifestanti. Lunedì scorso sono state 58 le persone finite in ospedale per le percosse subite, tra i quali dodici poliziotti.
3 dicembre 2014
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