di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 11 nov. - Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e il presidente cinese, Xi Jinping sono a colloquio in queste ore a Zhongnanhai, l'equivalente cinese della Casa Bianca, a pochi passi dalla Città Proibita, cuore storico dell'antico potere imperiale nel centro della capitale cinese. L'incontro arriva al termine del meeting dei leader dei Paesi Apec, l'organizzazione di cooperazione tra i Paesi dell'Asia Pacifico. All'ingresso del palazzo, Xi Jinping ha spiegato a Obama alcuni dettagli storici del giardino e dell'edificio, come mostra un video circolato on line, e ha spiegato al presidente degli Stati Uniti che per capire il popolo cinese è necessario conoscere la storia moderna della Cina. In serata, i due presidenti hanno avuto - secondo il programma dell'incontro circolato sui media cinesi - una cena privata sempre a Zhongnanhai, dopo un primo meeting, in attesa dei colloqui bilaterali di domani.
Il vertice di oggi dei leader dei Paesi Apec sul lago Yanqi, a nord-est di Pechino, ha finora segnato un punto a favore del leader cinese, con la decisione congiunta dei membri di sostenere il progetto dell'Area di Libero Scambio dell'Asia Pacifico e di trasformarla "da visione in realtà". La FTAAP è stata a lungo caldeggiata dalla Cina, anche in contrapposizione all'altra proposta, quella di un'area più ridotta, tra dodici Paesi dell'area, la Trans-Pacific Partnership, a guida americana, e che non comprendeva la Cina. Xi Jinping ha accolto la scelta di promuovere la FTAAP come una "decisione storica".
Cina e Stati Uniti stanno cercando di promuovere un nuovo modello di relazioni tra le due maggiori economie del pianeta. Settimana scorsa la Casa Bianca aveva definito quelle tra Pechino e Washington le relazioni "più cariche di conseguenze" per il futuro, che daranno forma ai rapporti internazionali per tutto il resto del Ventunesimo Secolo. Le due sponde del Pacifico sono però ancora divise da alcuni temi su alcuni dei quali sia Pechino che Washington stanno cercando un accordo. E' il caso dei cambiamenti climatici, per raggiungere una posizione comune su un target di emissioni inquinanti, o della sicurezza informatica, bloccata da incomprensioni reciproche anche in occasione dell'ultimo incontro a Boston tra il segretario di Stato Usa, John Kerry, e Yang Jiechi, consigliere di Stato di Pechino che ha in carico gli affari internazionali. Proprio delle regole relative alla cybersicurezza ha parlato oggi, a Pechino, Ben Rhodes, vice national security adviser degli Stati Uniti: gli Stati Uniti, ha spiegato il funzionario di Stato americano, saranno "molto chiari" con la Cina nel caso di violazioni di norme internazionali in tema di sicurezza informatica.
Tra gli argomenti in agenda, ci sono anche le dispute territoriali che la Cina nel Mare Cinese Orientale e Meridionale con i Paesi della regione, soprattutto Filippine e Vietnam, mentre un primo accordo sul riconoscimento del disaccordo è stato raggiunto venerdì scorso tra Cina e Giappone. Il primo ministro Shinzo Abe che ieri ha incontrato per mezz'ora il presidente cinese Xi Jinping, rompendo il ghiaccio nei rapproti diplomatici tra i due Paesi, ha detto oggi che Cina e Giappone sono "inseparabilmente legati" e che "hanno bisogno l'una dell'altro".
11 novembre 2014
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