di Antonio Talia
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Roma, 26 set.- Le diplomazie di Cina e Giappone sono al lavoro perrisolvere la crisi delle isole Diayou/Senkaku, un arcipelago del MarCinese Meridionale al centro di una complessa controversiaterritoriale, ma entrambe le nazioni sembrano rigide sulle proprieposizioni.
Per la Cina, le isole Diaoyu sono territorio "inviolabile dallanotte dei tempi": lo ha detto mercoledì il ministro degli Esteri diPechino Yang Jiechi nel corso di un intenso incontro con l'omologogiapponese Koichiro ai margini dell'Assemblea Generale dell'Onu, a NewYork. Il Giappone, da parte sua, ha invitato Pechino ad agire conmoderazione. "Nella diplomazia non esiste la bacchetta magica - hacommentato il Capo della Segreteria di Gabinetto del governo nipponicoOsamu Fujimura - ed è necessario continuare a intrattenere negoziatiattraverso diversi canali".
Le isole Diaoyu/Senkaku sono solamente un pugno di scoglidisabitati, ma si trovano in una posizione estremamente strategica e leacque circostanti sono considerate ricche di gas naturale. Latemperatura delle relazioni tra Cina e Giappone è precipitata a livellidi gelo nel corso delle ultime settimane, dopo la decisione del governonipponico di "acquistare" le isole da una famiglia giapponese che nedeterrebbe formalmente i diritti di sfruttamento. L'acquisto, inrealtà, è stato dettato soprattutto da un preciso calcolo politico: ilgoverno di Tokyo ha comprato l'arcipelago per strapparne il controlloal primo acquirente che si era fatto avanti, Shintaro Ishihara,governatore di Tokyo e leader ultranazionalista, una figura politicapericolosa, che avrebbe potuto esacerbare ulteriormente gli animi.
Ma il disegno politico giapponese non ha incontrato il favore diPechino: in un crescendo di retorica patriottica, alimentato dai mediaufficiali, nelle ultime settimane migliaia di persone hanno manifestatoin diverse metropoli cinesi, assaltando simboli dell"imperialismogiapponese" come rivenditori di auto e ristoranti, e circondando perquasi 24 ore l'ambasciata nipponica nella capitale. Alcuni cittadinigiapponesi residenti in Cina sono stati lievemente feriti, e molti diloro, ormai, cercano di camuffarsi spacciandosi per coreani.
Le tensioni sulle Diaoyu/Senkaku stanno provocando anche notevoliripercussioni economiche. Toyota e Nissan hanno deciso di ridurre laloro produzione in Cina: "Le nostre filiali in Cina regolano laproduzione in rapporto alla domanda - ha spiegato un portavoce dellaToyota - e stiamo avvertendo una ricaduta dell'attuale situazionepolitica sulle nostre vendite".
Da settimane le navi-vedetta delle due nazioni si stannofronteggiando nelle acque contese in un teso gioco di nervi che, purnon avendo prodotto alcuno scontro diretto, ha generato uno status dimassima allerta nelle rispettive istituzioni militari. La scorsasettimana ben quattro su sette delle regioni e città cinesidirettamente amministrate dall'esercito (Nanchino, Jinan, Chengdu eCanton) si sono impegnate in un'esercitazione congiunta di fanteria,marina e aviazione, e martedì l'esercito ha presentato ufficialmente laLiaoning, la prima portaerei cinesi, alla presenza del presidente HuJintao e del premier Wen Jiabao.
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