di Sonia Montrella
Roma, 24 lug.- Si chiamano Wenlock e Mandeville e ricordano duegocce d'acqua, o almeno questo era l'intento dei loro ideatori. ALondra sono le simpatiche mascotte dei Giochi Olimpici, in Cina - e piùprecisamente nel Guangdong - sono il risultato di un lavorosottopagato, di turni interminabili in spazi angusti e malsani e didiritti violati.
Lo rivelano il rapporto di Students andScholars Against Corporate Misbehaviour (Sacom), gruppo per la difesadei diritti dei lavoratori di Hong Kong, e lo studio Toying withworkers' rights condotto per Play Fair – la campagna coordinata dasindacati internazionali e ONG -, che a tre giorni dall'inaugurazionedei giochi, gettano ombre sulla serietà del Comitato organizzativo.Secondo il codice di condotta del London Organising Committee of theOlimpic Games (LOCOG) tutti i prodotti devono essere realizzatirispettando gli standard di lavoro internazionali. Ma alla Xinda e allaShiwei, dove Wenlock e Mandeville prendono forma, da mesi la prioritàè solo una: soddisfare la domanda. Non importa a che prezzo. E in chemodo ciò avvenga lo hanno raccontato a Sacom gli stessi operai.
Permeno di 7 euro al giorno i dipendenti della Xinda hanno lavorato nelperiodo produttivo più intenso – da dicembre ad aprile - per 12 oreconsecutive, accumulando a fine mese 120 ore di straordinario, trevolte oltre il limite consentito dalla legge cinese. Ore extra chenaturalmente non sono volontarie e che, come riferisce Play Fair, ildipendente può rifiutare solo se in possesso di permessi speciali.
Gliambienti in cui vengono tenuti i lavoratori sono altamente nocivi conuna foschia di vernici vaporizzati che aleggia continuamente nellestanze e contro cui i datori di lavoro forniscono mascherine solo 2volte al mese tanto che la maggior parte degli operai è costretta acomprarne di nuove di tasca propria. Oltre 50 persone intervistate daSacom hanno raccontato di lasciare ogni giorno la fabbrica interamentecoperti di vernice e spesso perfino la saliva assume un coloreinnaturale.
Alla Shiwei di Shenzhen, la situazione non èmigliore: i lavoratori – riferisce Sacom - iniziano il loro turno alle8 di mattina e non terminano prima della mezzanotte. Arrivare infabbrica 5 minuti costa loro una riduzione del 50% della pagagiornaliera; se il ritardo supera i 5 minuti il taglio equivale a unagiornata e mezza di retribuzione per "interruzione del lavoro". Con due"interruzioni" il lavoratore perde una settimana di paga. Per Play Fairagli operai della Xinda non è stata fornita una copia del lorocontratto, mentre quello dei dipendenti della Shiwei non rispecchia ciòche realmente viene chiesto loro di fare.
Secondo gli autori deidue rapporti i regolamenti della Locog sono inadeguati. "Le crescentiviolazioni dei diritti dei lavoratori sono la dimostrazione chel'Ethical Trading Initiative Base Code e gli altri regolamenti dellaLocog sono poco più che delle adesioni di facciata, delle promessevuote senza alcun impegno da parte del comitato nel rafforzare glistandard lavorativi" sostiene la Sacam. "Il Comitato OlimpicoInternazionale (IOC) dovrebbe stabilire un apolitica e un pianod'azione per i prossimi Giochi Olimpici, e adottare un codice dicondotta per i fornitori del merchandise che devono essere obbligati arispettare diritti dei lavoratori quali sipendi adeguati, libertà diassociazione e diritto a ricorsi".
Le richieste seguonol'appello avanzato lo scorso gennaio dopo la denuncia dei soprusi ailavoratori di un'altra fabbrica, la Yanchen Rainbow nella provincia delJiangsu. Una richiesta cui la Logoc rispose promettendo un'immediataindagine.
"Mettiamo al primo posto le questioni etiche,sociali e ambientali legate ai prodotti, ai beni e ai servizi. Entrambele società denunciate sono state sottoposte a controlli. Nessunairregolarità è stata registrata alla Xinda mentre alla Shiwei è incorso una revisione del sistema di gestione commerciale e etica diGolden Bear, il fornitore ufficiale del merchandise di Londra 2012 ".
Quellodi Wenlock e Mandeville non è un caso raro: in occasione dei Mondialidi Calcio in Sudafrica una storia simile si nascondeva dietro lamascotte Zakumi, il leopardo dai capelli verdi, realizzata ancora unavolta in Cina con turni di 13 ore paghe di 2 euro al giorno. Unacombinazione che spinse il gruppo Gbg, che gestisce il branding Fifa, aordinare La 'Shanghai Fashion Plastic Products & Gifts', questo ilnome della fabbrica, di sospendere la produzione giudicando lecondizioni di lavoro dei suoi operai inadeguate.
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