Roma, 7 ott. – Un impegno da 2,5 miliardi di dollari: questo il valore degli accordi commerciali siglati a villa Madama nell'ambito del vertice tra Cina e Italia. La visita del premier Wen Jiabao a Roma sarà ricordata soprattutto per la firma di dieci accordi commerciali e di sette accordi istituzionali nei settori dell'agroalimentare, delle tecnologie per l'ambiente, cultura, turismo e cooperazione finanziaria per lo sviluppo. Progetti che saranno seguiti da un commissario speciale nominato dal governo. Da potenza che intimorisce a "grande opportunità di business" è questo il percorso compiuto dal Dragone dal suo ingresso nel WTO. E questo il messaggio più volte ribadito dagli imprenditori e dalle personalità politiche che hanno preso parte al forum a villa Madama. "
"Sono convinto che ci sia grande spazio di sviluppo per entrambi" ha dichiarato il ministro del commercio cinese Chen Deming. "Finora l'Italia, attraverso le imprese, ha investito 5 miliardi di dollari, ma ciò non rispecchia le reali potenzialità di questo mercato". Ciò che più frena le aziende estere è il problema della proprietà intellettuale, il tasso di cambio e l'esportazione di materie prime. E sul primo punto, il premier cinese ha già provveduto a rassicurare gli imprenditori italiani dichiarando che il governo assicurerà il pieno rispetto della proprietà intellettuale "Non possiamo fare pirateria di queste cose".
Tra i progetti più importanti in cantiere, quello illustrato dal vice presidente di China Development Bank, Gao Jian, per la realizzazione nel mezzogiorno di una centrale elettrica fotovoltaica nel mezzogiorno. L'accordo, appena sottoscritto da CDB, fondo Mandarin, San Paolo e Mediobanca, prevede una realizzazione in due fasi: una prima da 540 milioni di euro e la seconda da 800 milioni. A ciò, ha dichiarato Gao, si aggiungono altri 328 milioni di euro previsti da accordi per lo sviluppo delle piccole e medie imprese che operano nei settori delle infrastrutture, energia, telecomunicazione e consulting. E sempre
Favorevole agli accordi di cooperazione è anche Zhan Chunxian, presidente di Chansha Zoomlion –
E dal forum è emerso che è proprio la creatività italiana, insieme alle conoscenze tecniche e all'innovazione, che attrae gli investimenti esteri e fa del Paese un partner conteso. Arte, design, eccellenze del made in Italy sono ora più che mai occasioni di business che trainano i settori del turismo – secondo il premier Wen Jiabao i cinesi si piazzano al primo posto nella classifica dei visitatori che ogni anno sbarcano nel Belpaese -, delle infrastrutture, della food and beverage, della moda, della cultura. "Numerosi sono anche i progetti - ha continuato Wen – nel campo della televisione e del cinema". A conclusione del vertice, la promessa di Berlusconi e Wen di portare l'interscambio tra i due Paesi a 100 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.
di Sonia Montrella
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