Shanghai, 24 luglio - Nullaosta dal primo agosto ai progetti di investimento stranieri fino a cento milioni di dollari. La nuova frontiera stabilita dalla municipalità di Shanghai è un salto notevole rispetto alla precedente di trenta milioni. La capitale economica cinese cerca in questo modo di attrarre più investimenti stranieri per rafforzare il suo ruolo di centro finanziario internazionale. Proprio perché dipendente dalle aziende straniere, l'economia di Shanghai ha particolarmente sofferto la crisi finanziaria. Nella prima metà di quest'anno il prodotto interno lordo – oltre 660 miliardi di yuan pari a quasi 70 milioni di euro - è aumentato del 5,6 per cento contro il 7,1 per cento su base nazionale. Si tratta del più basso tasso di crescita degli ultimi diciassette anni, causato da un calo della domanda di esportazione. Vola alto invece lo Shanghai composite index, che ha registrato il 22 luglio la maggiore crescita dal giugno 2007 toccando i 3,296.62 punti. Un teatro appetibile per le aziende che vogliono lanciare un'IPO. Ultima la Chery Automobile, che programma di quotarsi a Shanghai dopo avere posto in sospeso l'idea lo scorso marzo a causa dell'instabilità del mercato. Continua a salire anche il numero delle multinazionali che collocano il cuore delle loro attività a Shanghai. Quest'anno la città ha registrato sedici nuovi quartieri generali regionali, cinque società di investimento e dieci centri di ricerca e sviluppo. Il numero totale delle aziende internazionali sale così a 708. Sempre nella prima metà del 2009, Shanghai ha attratto investimenti stranieri per 5,15 miliardi di dollari, con una crescita del 2,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008.