Gli studiosi e gli appassionati della lingua cinese hanno a disposizione da quest'anno un nuovo strumento di lavoro: il Grande Dizionario cinese- italiano di Giorgio Casacchia e Bai Yukun, in due volumi, edito dall' IsIAO (Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente). Se autori e casa editrice non necessitano di una presentazione, essendo da molti anni impegnati nella didattica, nella ricerca e nella diffusione della lingua e cultura cinese in Italia, il nuovo dizionario rappresenta senz'altro una grande novità e un importante contributo che colma un vuoto di cui in tanti, cimentandosi nella lettura e traduzione di testi in cinese, hanno avvertito il peso.
L'opera, che si caratterizza per un'elegante veste grafica, include la presentazione dell'insigne linguista Tullio De Mauro e del Presidente dell'IsIAO Gherardo Gnoli, a cui seguono le parole di Lionello Lanciotti, presidente del Centro di Lessicografia dell'IsIAO, e Adriano Rossi, direttore dello stesso Centro, che illustrano la storia del progetto del dizionario.
Come è noto, la lingua cinese è caratterizzata da una straordinaria ricchezza lessicale e da una grande capacità di rinnovamento e adattabilità. Il Grande Dizionario, risultato di un lungo processo di elaborazione iniziato venticinque anni fa, comprende circa 100,000 lemmi del lessico di base del cinese contemporaneo, con voci tratte da lessici specialistici, arcaismi ancora in uso, forestierismi, termini desueti, dialettali, proverbi e abbreviazioni. Troveremo quindi parole come chuanhua (diafonia), zongdu (viceré), shalong (sarong), engong (benefattore), tulibaji (bifolco), bu bian shu mai (prendere fischi per fiaschi) e Taimeng (abbreviazione di Taiwan minzhu zizhi tongmeng, Lega per la democrazia e l'autonomia di Taiwan). Di ogni carattere vengono fornite grafie semplificata e tradizionale, trascrizione pinyin e Wade- Giles, numero della chiave della tavola del Kangxi zidian (inserita alla fine dell'opera) e numero dei tratti esclusa la chiave. Seguono i significati corredati di esempi, i termini monorematici, quelli polirematici inizianti con il precedente termine monorematico ed eventuali ulteriori letture del lemma polisemico. Tra parentesi quadre troviamo note esplicative del senso del lemma, campo semantico, registro linguistico e i diversi significati nel caso di lemmi polisemici. Alla fine di ogni lettera troviamo anche i prestiti con grafia alfabetica o mista.
La consultazione di un così ricco materiale è resa piacevole dall'impaginazione chiara e dalle numerose illustrazioni, di grande ausilio perchè indicano direttamente referenti spesso estranei alla nostra cultura. Proprio sulla grande varietà dei lemmi contenuti nell'opera e sulle felici scelte grafiche e linguistiche dedica alcune righe Tullio De Mauro nella sua presentazione e scrive: "Questo fa sì che venga rendicontata analiticamente e tradotta accuratamente una grande varietà di usi che vanno dalla lingua letteraria più tradizionale a valori dialettali e, soprattutto, a valori tecnici, specialistici, amministrativi, scientifici, in cui si riflette la grande e ormai impetuosa crescita economica- sociale e culturale del mondo cinese".
Raccogliere e classificare il lessico di una lingua rappresenta certamente un arduo compito, che richiede competenza, precisione, pazienza e soprattutto tempo. Ci sembra comunque che l'attesa sia stata ricompensata da un'opera che appare come uno specchio degno della complessità che riflette e che prosegue la tradizione insigne della lessicografia del cinese ad opera di sinologi italiani, iniziata da egregie figure come quella di Matteo Ricci e Michele Ruggieri.
(Chiara Romagnoli) Grande Dizionario Cinese- Italiano, IsIAO, 2008, Roma, pp. 2000, 140 €