Dalla provincia di Modena a Shanghai: è la parabola del gruppo WAM, fondato nel 1969 e presente in Cina dal 1995, che ha inaugurato oggi a Wuxi un nuovo stabilimento. La storia di WAM è tipicamente italiana: alla fine degli anni '60 Vainer Marchesini, ancora oggi a capo della compagnia, ebbe l'idea di produrre in serie articoli come le macchine per la movimentazione dei solidi alla rinfusa che, fino ad allora, erano stati prodotti solo in modo artigianale. Un'intuizione vincente che ha permesso al gruppo di espandersi in Cina, Stati Uniti, Croazia e Romania, senza rinunciare a sviluppare in proprio tutte le componenti meccaniche. Quali sono gli obiettivi del nuovo impianto? Wam è già presente a Shanghai, ma lo stabilimento di Wuxi (provincia del Jiangsu, poco distante da Shanghai) punta a diventare il più grosso polo produttivo del gruppo nell'area Asia-Pacifico. "Quella che viene ultimata oggi è la prima di tre fasi del progetto- spiega Gianfranco Sabatini, responsabile Wam per la Cina- e comprende 12mila metri quadri di stabilimento produttivo e la palazzina servizi. Entro il 2012 realizzeremo un capannone da 40mila metri quadri: contiamo di produrre il primo mescolatore entro la fine dell'anno, per competere nel settore delle costruzioni con un nuovo prodotto per WAMGROUP in Cina. Successivamente localizzeremo molti altri prodotti, come macchine per la filtrazione delle polveri e la separazione dei solidi dai liquidi, in modo da raggiungere la stessa gamma di macchinari che produciamo in Italia". La Cina, da sola, rappresenta circa la metà del mercato mondiale del cemento e offre notevoli possibilità di crescita, anche grazie al nuovo pacchetto anticrisi da 4 mila miliardi di yuan (circa 586 miliardi di dollari) lanciato dal governo cinese, che verrà impiegato principalmente nella realizzazione di nuove infrastrutture. Un'opportunità che tutte le "multinazionali tascabili" italiane non possono lasciarsi sfuggire. WAMGROUP è già in prima fila.