- Aeffe mette in conto un rallentamento dei consumi negli Stati Uniti e in Europa, nonché in Giappone, ma sfida i venti di recessione cercando opportunità di sviluppo. Entro la fine dell'anno, infatti, la società che controlla i marchi Alberta Ferretti, Moschino, Pollini e Jean Paul Gaultier, inaugurerà due negozi Oltreoceano. Non solo. I vertici del gruppo di moda guardano al futuro con ottimismo, scommettendo che il rallentamento dei ricavi nei paesi sviluppati, possa esser controbilanciato dall'effervescenza delle vendite in aree emergenti come la Russia, la Cina, l'India e i paesi del Medio Oriente.
Insomma, al quartier generale di Aeffe ritengono che nel 2008 il quadro per il settore della moda sarà a tinte fosche, ma meno di quanto paventato dalle Borse. Prova ne è che il consiglio di amministrazione di Aeffe a fine gennaio ha varato un piano di buy back per rilevare fino al 10% delle azioni proprie, ritenendo che i prezzi di mercato non siano in linea con i fondamentali del gruppo e con le sue prospettive di sviluppo.
Certamente le difficoltà ci sono: «Un euro così forte non può che destare preoccupazioni, anche a noi che siamo esposti solamente per l'11% negli Stati Uniti – commenta il presidente di Aeffe, Massimo Ferretti, che comunque è ottimista per il futuro –. Le crisi vanno vissute come periodo di opportunità. Del resto le difficoltà dell'economia pesano soprattutto sulle aziende che hanno una presenza meno strutturata».
Passando dalla teoria alla pratica, dunque, Aeffe ha deciso di sfruttare la debolezza del dollaro e il momento di crisi della congiuntura statunitense progettando l'inaugurazione di due Dos, uno a New York con il marchio Moschino, e l'altro a Los Angeles con Alberta Ferretti. I tempi non sono stati ancora definiti ma le aperture avverranno sicuramente entro l'anno.
«Crediamo nel mercato Usa e abbiamo deciso di cogliere l'occasione per essere ancor più aggressivi». Secondo il presidente di Aeffe, ad ogni modo, non è ancora il momento di parlare di crisi vera e propria. Almeno secondo quanto sta vivendo il suo gruppo.
«La campagna vendite delle nostre pre-collezioni ci sta dando risultati in linea con le nostre aspettative», spiega. Ferretti, però, mette anche le mani avanti: «È possibile una revisione al ribasso dei tassi di crescita previsti nelle aree dei paesi sviluppati, come Europa, Stati Uniti e Giappone, in modo da tener conto dell'attuale congiuntura e della crisi dei mercati finanziari. D'altra parte non va dimenticato che il calo dei ritmi di crescita delle vendite in queste aree potrebbe esser controbilanciato dalle performance dei Paesi emergenti. La Russia, ad esempio, vanta ritmi sostenuti e pesa ogni anno di più sui nostri conti».
Numeri alla mano nel 2007, ad esempio, il giro d'affari russo ha vantato un balzo del 68,8%, arrivando a pesare il 7,4% dei numeri totali della società, pari a 298,7 milioni di euro (+12,2 a cambi costanti). Il passato esercizio ha inoltre visto salire le vendite in Europa del 16% (a 69,7 milioni), quelle in Italia dell'8,6% (a 113,03 milioni) e quelle negli Stati Uniti del 5,7% (a 34,877). Solamente in Giappone i ricavi sono andati male (-5,3% a 20,6 milioni).
Il 2008 per Ferretti è iniziato sotto una buona stella, con la realizzazione dei progetti indicati in sede di ipo: la casa ha firmato un contratto con Elite Group per la produzione di occhiali Alberta Ferretti. ha poi annunciato un accordo con Elisabeth Arden per il profumo Alberta Ferretti.
E. Mi.
12/02/2008