di Stefano Salis
Si riprende senza dimenticare la tradizione ma subito la si rinnova: una formula vincente in tanti campi. E che dovrebbe funzionare anche per «Topolino», il settimanale più venduto nella fascia giovanile (fino ai 14 anni) che ieri a Milano ha presentato la sua nuova veste grafica. Un momento cruciale nella storia di un giornale, il restyling. «Topolino» ha scelto di immaginare una linea metropolitana di fantasia, la «Topolitana» che non solo collega Paperopoli e Topolinia ma che, con le sue fermate e le sue linee (fumetti, spazi di interazione con la redazione, famiglia,focus, attualità...), scandirà ciascun numero della rivista. Che, in via del tutto eccezionale, ha anche fatto uno strappo alla regola: quello di non pubblicare mai due volte la stessa storia.
È accaduto questa settimana, ripescando un classico plot di Carl Barks (forse il più grande disegnatore disneyano di sempre). Si tratta «Un Natale a Monte Orso»: storia particolare, perché è la prima nella quale appare il personaggio di Zio Paperone, giusto 60 anni fa. E se fin qui siamo alla tradizione, l'innovazione consiste nel fatto che nel primo numero con la nuova veste grafica (uscirà il 19 dicembre) quella storia avrà un sequel: «Un altro Natale a Monte Orso». Non riveliamo il finale, ovviamente, ma vale la pena soffermarsi sul fatto che questa storia – come tutte quelle che appaiono sulla rivista – sa di puro «made in Italy». Sceneggiatore (Tito Faraci) e disegnatore (Giorgio Cavazzano, qualcuno l'ha definito "il Raffaello del fumetto"). E già: perché, da qualche anno, la sezione periodici della Disney è saldamente ubicata a Milano e la sua influenza (e la rendita economica per la casa madre) non solo non accenna a fermarsi; anzi si espande. Anche per questo, il vice presidente mondiale delle pubblicazioni Disney è un italiano, Alessandro Belloni, e a via Sandri c'è l'unico quartier generale Disney d'Europa. «Topolino è il nostro fiore all'occhiello – spiega Belloni –. In Italia è un mito senza tempo, ma anche all'estero viaggia su ritmi straordinari». Le storie di paperi e topi – rigorosamente tutte nate in Italia – sono oggi pubblicate in 46 Paesi, per un totale di 130 milioni di copie vendute ogni anno. «Il ruolo di Disney Global Magazines, che ha sede a Milano, è cruciale – continua Belloni –. Perché oltre a gestire il business mondiale delle riviste Disney raccoglie attorno a sé una comunità di artisti che sono selezionati e formati nella nostra Accademia Disney». Proprio da questa struttura (nata timidamente nel 1993 e via via potenziata fino ai fasti attuali) si sviluppa circa il 70% della produzione mondiale del fumetto Disney, con una media di oltre 11 mila pagine annue esportate. «Non solo Topolino: ci sono molte testate di punta, come Fairies, Power Rangers, Pirati e High School Musical Magazine, che abbiamo appena lanciato ed è già presente in 30 Paesi». La struttura distributiva, infatti, è un'altra carta forte nella strategia: «Siamo gli unici al mondo, grazie a una rete di grandi editori e licenziatari, che può arrivare così presto con una sua idea in tante nazioni». Ma non basta. Perché Belloni ha già individuato i prossimi territori di conquista. «Disney Publishing a livello mondiale fattura 600 milioni di dollari all'anno; delle 220 milioni di copie vendute annualmente, la gran parte è diffusa in Europa. Ma abbiamo visto che in Cina ogni due settimane vendiamo 250mila copie di Topolino e questi sono numeri che certamente continueranno a crescere».
Anche per questo l'Accademia Disney, che ha il compito di pensare a storie che possano andar bene a tutte le latitudini, si è dotata di una rete di collaboratori sparsa per il pianeta. «A Milano avremo un centinaio di collaboratori, di tutti i tipi, altre 60 persone sono in sedi internazionali». Il primato italiano è riconosciuto a livello globale: è qui che i personaggi disneyani hanno trovato il loro massimo sviluppo narrativo e iconografico. Il boom vero e proprio è cominciato con «Witch», il primo fumetto interamente progettato e sviluppato in Italia; oggi è diffuso in 49 Paesi del mondo e vende 18 milioni di copie all'anno.Tra i soci dell'Accademia ci sono studenti, artisti free-lance, dirigenti del gruppo Disney, collezionisti, fino a quelli onorari, scelti per i loro particolari meriti: tra questi, naturalmente, c'è stato Carl Barks. Ogni anno arrivano una media di 500 domande di aspiranti frequentatori dei corsi di fumetto, inchiostrazione, illustrazione e sceneggiatura. L'Accademia (presieduta da Belloni, ma diretta dal sapiente Roberto Santillo) ne selezione una ventina, mentre i corsi di computer grafica sono offerti a studenti con almeno tre anni di collaborazione con The Walt Disney Company. Altri allievi, provenienti da altre scuole di sceneggiatura, sono scelti per frequentare i corsi di scrittura creativa dell'accademia, per trasmettere specifiche tecniche di scrittura e trasmettere la filosofia dei personaggi.
Dal 1993 ad oggi sono stati circa 170 i nuovi artisti formati dall'Accademia per diventare professionisti freelance per The Walt Disney Company Italia. A loro spetta il compito di portare avanti i personaggi e di inventarne di nuovi. L'ultimo di questi progressi narrativi ha portato, per esempio, alla saga fantasy «Wizards of Mickey», nella quale paperi e topi appaiono eccezionalmente insieme. Non solo: la saga, dal settimanale cartaceo si è poi traferita sul web, divenendo un gioco di ruolo e ora verrà ulteriormente arricchita con delle carte collezionabili. E sarà proprio l'interazione con il pubblico tramite il sito internet e molte altre storie a fumetti dal finale aperto la chiave con la quale la rivista cercherà di far breccia nel futuro. È vero che i tempi sono cambiati, ma Paperino, Topolino & Co. si sanno adattare e, pur rimanendo fedeli alla loro essenza, riescono a essere sempre attuali. Che è poi la caratteristica più autentica dei grandi classici.
stefano.salis@ilsole24ore.com
www.ilsole24ore.com/
Servizio e fotogallery
UNA SCUOLA PER IL MERCATO
Ogni anno 500 domande per frequentare i corsi
L'Accademia Disney di Milano crea e produce le nuove storie di Topolino per tutto il mondo. I periodici sono distribuiti in 46 Paesi. L'83% delle vendite è concentrato in Europa.
Dal 1993 a oggi, circa 170 nuovi artisti sono stati formati dall'Accademia, diventando professionisti freelance per The Walt Disney Company Italia.
Ogni anno l'Accademia Disney riceve una media di 500 domande. Tra queste vengono scelti tra i 20 e i 30 allievi per frequentare corsi di Fumetto, Illustrazione, Inchiostrazione, Sceneggiatura.
130 milioni
La vendita mondiale di Topolino
Il settimanale è il periodico più venduto della casa editrice
530mila
La tiratura in Italia per il restyling
Le copie previste del primo numero di Topolino con la nuova veste grafica
245mila
Le vendite settimanali
Le copie di Topolino vendute in Italia, certificate dall'Ads
Fumetti d'autore. Dopo il ricordo di Enzo Biagi che, sceneggiò una storia nel 1996, sarà ora il turno della Vj di Mtv Victoria Cabello. Francesco Totti, sarà "Frank Papertotti" e poi ospite fisso sul giornale. Prevista anche una sceneggiatura di Alessandro Baricco sui piaceri della lettura.
15/12/2007