AGI - La Corte Suprema del Delaware ha ripristinato un pacchetto retributivo da 56 miliardi di dollari per Elon Musk, stabilendo che la cancellazione del 2024 era un rimedio inappropriato per un piano retributivo assegnato da un cda troppo legato al capo di Tesla.
L'Alta Corte ha confermato che nel 2018 il cda di Tesla aveva impropriamente approvato un'assegnazione di centinaia di milioni di azioni a Musk, qualora Tesla avesse raggiunto diversi traguardi operativi e finanziari sotto la sua supervisione. Tuttavia ha anche concluso che il ritiro completo del piano era inadeguato rispetto all'errore commesso.
La sentenza del 2024
La polemica sulla sentenza del 2024 ha portato il cda ad assegnare un nuovo accordo retributivo quest'anno, approvato senza problemi dagli azionisti a novembre, del valore di ben mille miliardi di dollari, che collega l'assegnazione del bonus al raggiungimento di tutti i target prefissati.
Il cda ha anche precisato che avrebbe ritirato queste sovvenzioni se la Corte Suprema del Delaware avesse ripristinato il pacchetto del 2018. I 303 milioni di azioni restituite a Musk in base alla sentenza valgono oggi quasi 150 miliardi di dollari. "È indiscusso che Musk abbia pienamente rispettato i requisiti del Grant del 2018 e che Tesla e i suoi azionisti siano stati ricompensati per il suo lavoro", ha scritto la corte, riconoscendo che gli azionisti avevano beneficiato degli sforzi di Musk tra il 2018 e il 2024, un periodo in cui la capitalizzazione di mercato dell'azienda era salita a oltre 1.000 miliardi di dollari.
Per gli errori del cda la Corte ha concesso a Musk un risarcimento simbolico di appena 1 dollaro. Tuttavia, ha riconosciuto un risarcimento di 54,5 milioni di dollari agli avvocati che hanno seguito la causa iniziale dell'azionista di Tesla Richard Tornetta.
Le reazioni e il trasferimento della sede legale
La sentenza originaria del tribunale del Delaware aveva spinto Musk ad accusare la corte di "corruzione assoluta". Inoltre Tesla ha deciso di trasferire la sua sede legale dal Delaware in Texas, e diverse altre grandi aziende tecnologiche, tra cui Dropbox e Coinbase, si sono da allora trasferite in Texas o Nevada.