AGI - Il governatore della Federal Reserve Christopher Waller sarebbe il favorito per la presidenza della Fed. Lo riporta Bloomberg News. Trump ormai quasi tutti i giorni attacca il numero uno della banca centrale americana Jerome Powell per non tagliare i tassi di interesse. Il mandato di Powell scade il 15 maggio 2026. Durante la riunione della Fed di luglio Waller - insieme a Michelle Bowman - non ha votato con il resto del board e di Powell per non toccare i tassi, portando a supporto della sua tesi i timori di un peggioramento del mercato del lavoro. Waller, nominato nel consiglio della Fed da Trump nel 2020, ha detto che se gli venisse offerta accetterebbe la posizione di presidente della Fed. La Casa Bianca sta intanto vagliando le candidature per il ruolo che lascerà scoperto la governatrice Adriana Kugler.
Gli effetti dei rumors in Borsa
Wall Street, dopo un'apertura al rialzo sostenuta dalla speranza di un taglio dei tassi a settembre a causa dell'indebolimento del mercato del lavoro - confermato anche oggi dall'aumento delle domande di sussidi di disoccupazione - è diventata contrastata per l'indiscrezione rilanciata da Bloomberg secondo cui il presidente Donald Trump avrebbe scelto come successore di Powell a capo della Fed Christopher Waller. Il rumors non piace agli investitori perché ripropone i dubbi sull'indipendenza della banca centrale Usa. Il Dow Jones cede lo 0,68%, lo S&P 500 lo 0,13% mentre il Nasdaq guadagna lo 0,25%.
I precedenti
Non è la prima volta che Trump prova a intervenire in corsa sulla guida della Fed. Già nel corso del suo primo mandato aveva avuto contrasti con Powell, nominato proprio da lui a novembre 2018. Nel 2019 lo aveva già definito "un incapace". Ma le regole per la successione non sono semplici. Il presidente Usa, stando a una legge del 1913 che regola l'attività della banca centrale americana, può in linea teorica rimuoverne i governatori per "giusta causa". Ma cosa si intende per giusta causa? Non può essere ritenuta la politica monetaria che intende adottare Powell, perché in questo modo si minerebbe innanzitutto l'indipendenza della Banca centrale americana. Difficile quindi chiarire il campo d'azione di Trump: precedenti non ce ne sono, a nessun presidente della Fed è stato mai dato il benservito.