AGI - Non finisce il periodo nero per il mercato dell'auto europeo. Il costruttore Volkswagen, fiore all'occhiello dell'industria tedesca in crisi, ha annunciato un calo del suo utile netto nel secondo trimestre, dovuto in particolare all'aumento dei dazi doganali statunitensi da aprile, che lo ha portato a rivedere al ribasso le sue previsioni per l'anno. Il gruppo, che conta dieci marchi automobilistici (VW, Skoda, Porsche...), ha realizzato un utile di 2,3 miliardi di euro, in calo del 36,3% su base annua, come indicato in una nota. Per il 2025, prevede ora un margine operativo sulle vendite compreso tra il 4 e il 5%, contro il 5,5-6,5% precedente.
Si tratta del sesto trimestre consecutivo in calo, dopo tre anni di aumenti spettacolari degli utili che hanno fatto seguito al crollo osservato durante le restrizioni sanitarie del 2020.
Per il 2025, il primo costruttore automobilistico europeo prevede un fatturato in linea con quello dell'anno precedente (contro un aumento fino al 5% in precedenza). Considerando il crollo degli utili, il fatturato registra solo un leggero calo (-3%) a 80,81 miliardi di euro nel secondo trimestre, a testimonianza del mantenimento delle vendite di auto (+1,2%) a livello mondiale da aprile a giugno. Tuttavia, diversi fattori hanno contribuito alla diminuzione del margine operativo, che ha raggiunto solo il 4,7%, contro il 6,5% dello stesso periodo dell'anno scorso. "Il calo del risultato operativo è dovuto principalmente agli oneri elevati legati all'aumento dei dazi doganali negli Stati Uniti", pari a 1,3 miliardi di euro, spiega il gruppo.
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