Roma - "Passata la crisi e la recessione, da un anno e mezzo siamo stentatamente in ripresa". Lo afferma il Direttore Generale della Banca d'Italia, Salvatore Rossi, intervendo alla presentazione del libro di Fabio Innocenzi 'Sabbie mobili. Esiste un banchiere perbene?'. Rossi aggiunge: "La storia della bolla finanziaria e dell'euforia finisce nel 2008. In quegli anni c'è poca economia reale. Ora la crisi è largamente finita, ma le sue propaggini affliggono ancora il mondo intero". Ai giornalisti che chiedono quale sia la previsione per i prossimi anni dopo un anno e mezzo di ripresa stentata, Rossi preferisce non rispondere e rimanda al bollettino "che verrà pubblicato venerdì da Bankitalia".
Rossi dice la sua anche sui derivati: "Sono uno strumento tecnico neutro. I derivati sono però all'origine della crisi finanziaria mondiale: se ne è abusato in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito. In Italia si sono usati molto di meno, tanto che si ironizzava sul fatto che i banchieri italiani non parlassero inglese. L'Italia è tra i Paesi meno toccati dal ciclone dei derivati.
Quando, nel 2008-2009, il mondo si spaventò per il crack della Lehman Brothers, ci fu una reazione nel G20 e si diede nuova vita al Financial Stability Board. Al primo punto si volevano regolamentare i derivati, ma poi questo tema scivolò all'ultimo posto. Si è faticato a scrivere nuove regole e queste sono state tutte orientate a riempire le banche di capitale. Eppure regolamentare i derivati sarebbe la prima esigenza per il mondo intero. Lo si è visto nel Regno Unito, in Germania, Scandinavia e Giappone: il ciclone dei derivati si è abbattuto sulle imprese e sui risparmiatori".
Il libro di Fabio Innocenzi, ex capo del risparmio gestito di Unicredit, edito da Codice Edizioni, si inoltra nel mondo delle banche, facendo nomi e cognomi. Attualmente Innocenzi è Presidente dell'Associazione Italiana Private Banking. Il libro è stato presentato all'Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
I soldi, le banche e i banchieri sono tutti strumenti del demonio? Rossi commenta: "Non ha senso generalizzare: le banche non sono tutte demoniache ne' tutte benefiche. Per Fabio Innocenzi la giustizia ha trionfato e ha dimostrato che lui è una persona perbene". Il Direttore Generale di Bankitalia prosegue: "E' lontano il tempo delle banche pubbliche. La gente era tranquilla e le banche erano quasi uffici ministeriali. Tra loro non c'era concorrenza. Oggi le banche sono imprese orientate al profitto, anche se alcune banche sono cooperative. Sono però imprese speciali perché maneggiano la fiducia dei risparmiatori. I risparmiatori sono i fornitori delle banche e i clienti sono coloro, imprese e privati, che chiedono un prestito o un mutuo. Per questo sulle banche, sulle assicurazioni e sugli intermediari finanziari c'è una vigilanza speciale settoriale. Non ci sono solo le Autorità della Concorrenza, l'Antitrust e la Consob. Quanche banchiere per male c'è sempre, come c'è sempre qualche funzionario pubblico per male".
Rossi non è ottimista sul futuro della nostra società: "Siamo in declino, ma per ragioni che trascendono la finanza". Durante il convegno è stato anche toccato il tema delle mega-retribuzioni per i top manager bancari (25 milioni annui per la JP Morgan, 4,7 milioni per l'Unicredit, 4,6 milioni per la Bpvi, 2,4 milioni per Mediobanca). Per Innocenzi "il sistema di retribuzione dei manager legato alle azioni funziona. In questo modo i manager subiscono la stessa sorte dei risparmiatori".(AGI)