(AGI) - Roma, 14 mar. - Durante i lavori del Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Unione europea l'Italia ha portato in discussione la questione dell'etichettatura a semaforo. Con l'Italia si sono schierate nettamente per il no a questo sistema: Croazia, Belgio, Cipro, Spagna, Grecia, Slovenia, Portogallo, Lussemburgo, Bulgaria, Polonia, Irlanda, Romania, Germania, Slovacchia, Lettonia. "Insieme ad altri 15 Paesi - ha dichiarato il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina - chiediamo ancora una volta alla Gran Bretagna di rivedere questa scelta e alla Commissione Ue di intervenire per rimuovere questo elemento distorsivo del mercato. Fin dalla prima proposta abbiamo evidenziato che avrebbe provocato danni economici e d'immagine ai nostri prodotti e nessun beneficio ai consumatori. L'indagine Nomisma sull'etichetta a semaforo conferma le nostre perplessita' ed evidenzia le distorsioni provocate sul mercato inglese. E' un sistema che non promuove una dieta sana e un equilibrio nello stile alimentare, classificando i cibi con parametri discutibili e approssimativi. Possibile che un litro di latte intero inglese abbia il bollino rosso, mentre una soda light con dolcificante sintetico li abbia tutti verdi? Un paradosso che spiega bene come questo non sia uno strumento per tutelare la salute dei consumatori. E' inammissibile che prodotti di qualita' certificata Dop e Igp siano classificati con semaforo rosso, cosi' come succede con altri alimenti che fanno parte della dieta mediterranea, come il pesce e l'olio d'oliva, o della grande tradizione dolciaria italiana".
Il Ministro Martina ha anche partecipato alla presentazione dei risultati dello studio Nomisma sugli effetti dell'etichetta a "Traffic lights" sul mercato inglese. L'indagine, condotta su tre prodotti campione (Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano e Brie francese), evidenzia un calo nelle vendite e nelle quote di mercato dei prodotti quando questi vengono etichettati con il sistema a semaforo, contro un incremento delle vendite degli stessi prodotti quando non etichettati. Si va dal -8% del Brie fino al -14% per il Prosciutto di Parma Dop o al -13% fatto registrare dal Parmigiano Reggiano Dop porzionato. (AGI)
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