(AGI) - Roma, 14 lug. - "Il recente Eurosummit non e'nient'altro che il culmine di un colpo di Stato". Sul suo blogl'ex ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, usatermini durissimi per descrivere l'accordo sul debito di Atenesiglato nella notte tra domenica e lunedi' a Bruxelles. "Nel1967", data del golpe dei colonnelli, aggiunge, "le potenzestraniere usarono i carri armati per porre fine alla democraziagreca", nel 2015 "hanno usato le banche". Il documentodell'Eurosummit, aggiunge Varoufakis, "e' come unadichiarazione di resa" e "conferma che la Grecia si piega adivenire un vassallo dell'Eurogruppo". E' questo il clima, infuocato, si respira in Grecia, dovegli statali hanno annunciato uno sciopero di 24 ore per domani.Il Governo ha presentato oggi in Parlamento il disegno di leggecontenente le riforme richieste dall'accordo sul debito siglatocon l'Eurosummit. Il provvedimento prevede l'aumento dell'Iva,l'indipendenza dell'Ufficio statistico, la riforma dellepensioni, il recepimento nella legislazione nazionale delladirettiva sulle risoluzioni bancarie, un calendario perl'apertura delle professioni e altri interventi suggeriti dalpiano di azione dell'Ocse. Per approvarlo c'e' tempo appenafino a domani notte. E non sara' facile. Il premier AlexisTsipras deve fare i conti con i mal di pancia del suo partito edei suoi alleati. La portavoce di Anel, il partito nazionalistagreco alleato di Syriza, ha escluso un'uscita dalla maggioranzama ha avvertito che "ci sono dei limiti" al sostegno ale misureposti dal rispetto del mandato del popolo greco, "espresso conle elezioni di gennaio e con il referendum" che ha bocciato ilpiano di riforme proposto dall'Eurogruppo. Per questo aiparlamentari sara' lasciata liberta' di coscienzanell'espressione del voto. Tsipras va comunque avanti. E ha gia' fatto trapelarel'intenzione di non dimettersi. Piu' facile un rimpasto diGoverno, con le dimissioni dei ministri piu' riottosi, o unallargamento della maggioranza ai settori europeisti delParlamento, Pasok e Nea Demokratia, in un governo di unita'nazionale che faccia passare le misure e porti il paese a nuoveelezioni in autunno. Intanto, la situazione si complica anche in Europa. Piu' diun Paese dell'Unione ma fuori dell'Eurozona ha fatto sapere dinon avere alcuna intenzione di partecipare al salvataggio diAtene. La Gran Bretagna in primis. "Fatemi essere molto chiaro:la Gran Bretagna non e' nell'euro, cosi' l'idea che icontribuenti britannici debbano essere in prima linea perquesto accordo greco non e' assolutamente un buon punto dipartenza. L'Eurozona deve saldare il suo stesso conto", hatuonato il cancelliere dello Scacchiere, George Osborne. Urgente ora e' la questione di come definire un prestitoponte che consenta alla grecia di tirare avanti in atetsadell'intervento del Fondo Salva-Stati. Atene ha bisogno dialmeno 7 miliardi entro il 20 luglio e di altri 5 entro lameta' di agosto. "I tecnici dell'Eurogruppo stanno analizzandole diverse opzioni per il finanziamento ponte fra cui anchel'utilizzo del meccanismo Efsm. Confermo che su questo sonostate sollevate preoccupazioni a parte di alcuni paesi fuoriarea Euro, una cosa di cui terremo conto", ha detto ilvicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis al terminedel Consiglio Ecofin. (AGI).