(AGI) - Roma, 6 ago. - Fari accesi sulle frodi piu' insidiose esui casi di evasione piu' gravi, con l'obiettivo di individuarei comportamenti piu' pericolosi tralasciando i controlli menorilevanti per importi o sostenibilita'. E' questa la direttivacontenuta nella circolare 25/, emanata oggi dall'Agenzia delleEntrate, che punta l'attenzione soprattutto sui contribuenti digrandi e medie dimensioni e sugli spostamenti e le elusioni inpaesi esteri. "Abbandonare le contestazioni esclusivamente formali dandocentralita' al contraddittorio, che consente la partecipazionedel cittadino sottoposto a controllo sia in sede istruttoriasia nella fase di definizione della pretesa", spiega l'Agenzia.La richiesta agli uffici e' di orientare l'azione di controllo"alla massima correttezza e proporzionalita', in un contesto dileale collaborazione e buona fede. Tutti i controlli devonobasarsi su approfondite analisi del rischio 'tarate' in basealle tipologie dei contribuenti. Per i grandi, cioe' quelli convolume d'affari sopra i 100 milioni di euro, l'Agenzia puntal'attenzione sui fenomeni di reale evasione, come per esempiola delocalizzazione dei redditi verso paesi a fiscalita' piu'favorevole e la pianificazione fiscale aggressiva. Sempre con riferimento ai "big" continua la sperimentazionedel "regime di adempimento collaborativo". Si accelera, quindi,sulle frodi che possono avere una forte ricaduta sullacompetitivita' e nascondono fenomeni di corruzione: dalle falselettere d'intento alle compensazioni di crediti erarialiinesistenti. Grande cautela per gli accertamenti basati supresunzioni. Le indagini finanziarie devono essere utilizzateevitando richieste di dettaglio su importi poco rilevanti echiaramente riferibili alle normali spese personali ofamiliari. Il redditometro - spiega l'Agenzia delle Entrate -scatta soltanto nei confronti di coloro che presentanoscostamenti significativi tra reddito dichiarato e spesesostenute. L'Agenzia chiede alle proprie strutture regionali "diconcentrare la capacita' di indagine sulle situazioni chepossono rappresentare una reale evasione o elusione tributaria,come, per esempio, la delocalizzazione dei redditi verso paesia fiscalita' piu' favorevole e i fenomeni di pianificazionefiscale aggressiva. Sempre con riguardo ai grandi contribuenti,trovano ampia conferma sia lo strumento del tutoraggio sia ilprogetto pilota 'Regime di adempimento collaborativo' avviato agiugno 2013, in collaborazione col mondo delle imprese, conl'obiettivo di analizzare i sistemi di controllo internoorientati alla gestione del rischio fiscale. Per le imprese di medie dimensioni, la "migrazione" faaccendere la spia. Per questa platea, le analisi di rischio daparte delle strutture provinciali dell'Agenzia "acquistanonuovo impulso e la supervisione delle Direzioni regionalisoprattutto con riferimento alle imprese medio-grandi (confatturato superiore ai 25 milioni di euro), ai fenomeni dievasione o di elusione che possono coinvolgere realta'appartenenti a gruppi societari e al turn-over delle imprese dimedie dimensioni nei singoli ambiti provinciali". Lentepuntata, infine, sui casi di "migrazione" dalla platea deigrandi contribuenti a quella dei medi, anche attraversospecifiche operazioni societarie finalizzate a contrarre ledimensioni. Per piccole imprese e autonomi, al primo posto e' lacollaborazione col contribuente. L'azione di controllo sara'orientata "alla massima ragionevolezza e proporzionalita' anchenei confronti delle imprese di minori dimensioni e deilavoratori autonomi". In particolare, la circolare sottolineache lo strumento delle indagini finanziarie "deve essereutilizzato solo dopo un'attenta analisi del rischio dalla qualeemergano significative anomalie e che vanno in ogni casoevitate richieste di dettaglio su importi poco rilevanti echiaramente riferibili alle normali spese personali ofamiliari. Priorita', in ogni caso, alla collaborazione con ilcontribuente, chiamato a fornire eventuali giustificazioni inmerito alle operazioni sotto osservazione. Importante ilcontraddittorio soprattutto nelle ipotesi di utilizzo dellepresunzioni, da applicare secondo logiche di proporzione eragionevolezza, senza automatismi". Nell'ambito degli Enti non commerciali, restano sorvegliatispeciali i soggetti che si presentano come non profit, ma chein realta' svolgono vere e proprie attivita' commerciali. Anchein questo comparto, l'attivita' di controllo "deve comunqueessere ispirata al massimo equilibrio: le linee guida delleEntrate raccomandano infatti di evitare di perseguire lesituazioni di minima rilevanza. Stessa filosofia nei confrontidelle Onlus". Nell'attivita' di controllo nei confronti delle personefisiche, nel 2014 e' stata data attuazione alla normativarelativa allo strumento del redditometro. La circolare ricordache la fase preliminare di selezione dei contribuenti "arischio evasione" va particolarmente curata, cosi' da farscattare l'accertamento soltanto nei confronti di coloro chepresentano scostamenti significativi tra reddito dichiarato espese sostenute. La circolare ribadisce poi come, a tutela delcittadino, durante il momento di confronto conl'Amministrazione finanziaria deve essere garantita un'attentavalutazione delle prove e dei chiarimenti forniti daicontribuenti. La circolare spinge infine sul fronte del contrasto aifenomeni di frode intracomunitaria, alle false lettered'intento e alle compensazioni di crediti erariali inesistenti.Il documento di prassi, inoltre, ribadisce l'opportunita' diseguire nel tempo le attivita' che i soggetti coinvolti nellefrodi intraprendono successivamente poiche' spesso, utilizzandogli stessi schemi societari, tendono a riprodurre i fenomenifraudolenti. (AGI).