(AGI) - Roma, 2 gen. - Una fetta significativa del successodella ricerca e della medicina italiana nella cura del medicocatanese volontario di Emergency colpito dal virus ebola e'rappresentata dal ruolo dell'Aeronautica militare. Un adeguatoe supersicuro trasporto aereo con assetto di biocontenimento hagarantito a Fabrizio Pulvirenti di arrivare in Italia e quindiessere curato presso lo 'Spallanzani' di Roma. Ed e'un'eccellenza poco nota quella del trasporto sanitario aereo dipazienti altamente infettivi. Eppure e' una capacita' che moltiaspetti e' unica nel panorama internazionale. Il trasporto dipazienti infettivi, se effettuato con procedure comuni, esponecertamente al rischio di diffusione del contagio. In talievenienze il trasporto diventa fattibile solo previo utilizzodi particolari sistemi d'isolamento aviotrasportabili el'impiego di personale altamente qualificato ed addestrato, chegarantisca un elevati standard di sicurezza. Come e' stato inquesta vicenda di ebola. La necessita' di dotarsi di un sistema sicuro dievacuazione aeromedica che garantisca la massima sicurezza delpaziente, dei membri dell'equipaggio e del personale sanitariodi assistenza, deriva da potenziali fonti di rischio: l'aumentodei viaggiatori su tratte internazionali, con la possibilita'di rapidi spostamenti tra i vari continenti;la potenziale esposizione a malattie contagiose endemiche indeterminate aree geografiche; la presenza di malattie infettivealtamente trasmissibili (basta vedere l'esperienza globaledell'outbreak della SARS); l'eventuale necessita' di impiego dicontingenti militari in ogni area del mondo. E l'Aeronauticamilitare italiana ha sviluppato la capacita' di evacuazioneaeromedica sin dal 2005 attraverso l'acquisizione di sistemidetti ATI - Aircraft Transit Isolators (di brevettobritannico), all'epoca in uso solo nell'esercito statunitense -US Army - e nella Royal Air Force inglese (RAF). Dal punto divista delle caratteristiche, la capacita' di trasporto aereo inbiocontenimento si articola su componenti quali gli'isolatori', del tipo (ATI o N36 ). Entrambi gli isolatori sonocertificati per il trasporto sui velivoli militari C-130J, C-27e Boeing KC-767. Inoltre, gli isolatori N36 sono certificatianche per l'utilizzo sugli elicotteri militari AB-212 e AW-139.Gli assetti di cui l'Aeronautica militare dispone sono 2barelle ATI, specifiche per trasporti a lungo raggio; 5 barelleN36, idonee a trasporti in biocontenimento per brevi tratte divolo; 2 barelle Stretcher Transit Isolators (STI), dautilizzare dopo l'arrivo in aeroporto, per il passaggio delpaziente sul veicolo che lo condurra' in ospedale; unita' diisolamento (sono 2 stanze ISOARK), ovvero una camera apressione negativa per il ricovero prolungato di pazientiinfettivi o sospetti e per la loro temporanea gestione aterra;una stazione per la decontaminazione da agenti biologici,che consente la bonifica di oltre 100 persone l'ora;dispositivi di protezione individuale per gli operatori, inaccordo al rischio biologico presente. Le operazioni di trasporto aereo dei pazienti altamentecontagiosi sono disciplinate da una specifica direttiva cheprevede l'iter di formazione, le qualifiche, i compiti e lefunzioni del personale sanitario impiegato, nonche' tipo enumero dei mezzi utilizzati. La gestione delle operazioni di biocontenimento avviene sudue livelli: pianificazione, a cura del Servizio sanitario delComando logistico dell'Aeronautica militare; condotta, da partedell'Infermeria principale dell'Aeronautica di Pratica di Mare,attraverso il Gruppo Biocontenimento, costituito da personalemedico ed infermieristico appositamente qualificatoappartenente alla forza armata. Il personale chiamato alleattivita' di trasporto in biocontenimento assicura un serviziodi reperibilita' che consente, in qualsiasi momento (H24, perl'intero anno), di avviare la procedura in tempiristrettissimi. L'unita' d'isolamento aereo impiegabile per unaevacuazione sanitaria in biocontenimento e' costituita da unnumero di specialisti che puo' variare in ragione del tipo divelivolo impiegato e del tipo e livello di minaccia presente.Nel caso di un trasporto con velivolo C-130J e' composta da unCapo Team, un medico anestesista, sei operatori tecnici disanita' e due addetti alla manutenzione e bonifica delmateriale. Sono attualmente disponibili tre team che sialternano (due rispettivamente con prontezza in 8 ore e 24 ore,mentre il terzo e' di riserva). I medici e gli infermieriimpiegati in questo ambito sono stati inviati presso l'Istitutodi Malattie Infettive della US Army, nel Maryland, per laformazione specifica. Il personale di queste unita', 28elementi, viene periodicamente addestrato e formato attraversocorsi ed attivita' esercitative, che vengono estese aglioperatori della Sanita' pubblica, provenienti da struttureindicate dal ministero della Salute. In particolare, il team di biocontenimento dell'Aeronauticamilitare partecipa a numerose attivita' addestrative in ambitonazionale, internazionale e Nato. In ambito nazionale e' daevidenziare la stretta cooperazione con la Protezione Civile(operazione Matilde). Dall'inizio della sua attivita', la capacita' di trasportoaereo in biocontenimento e' stata impiegata in 8 missionioperative, per il trasporto di pazienti altamente contagiosiverso strutture nazionali. Il primo caso risale al gennaio 2006e si riferisce ad un paziente di nazionalita' romena affetto datubercolosi cavitaria contagiosa, resistente ad ognitrattamento farmacologico. Successivamente sono statitrasportati altri pazienti affetti dallo stesso tipo di TBC, unpaziente affetto da sospetto caso di febbre emorragica di CongoCrimea, un paziente affetto da febbre di Dengue ed infine, nelgiugno 2013, un trasporto per sospetto Monkeypox. La capacita'di trasporto aereo in biocontenimento e' una capacita'militare, disponibile ad uso e finalita' civili. Essa e' stata,infatti, sviluppata in coordinamento sia con il ministero dellaSalute, che con la Protezione Civile, responsabili deltrasporto di terra del paziente e della gestione delleoperazioni di emergenza sanitaria in ambito nazionale. Gliospedali di riferimento sul territorio nazionale, ad elevatacompetenza specialistica, sono l'Istituto di Ricerca e Cura perle Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani" di Roma el'Ospedale "Luigi Sacco" di Milano. La scelta di ricovero edestinazione del paziente e' di competenza del ministero dellaSalute. La gestione delle operazioni di rimpatrio di pazientiaffetti da febbri emorragiche (caso riferibile alla epidemia diEbola in corso in Africa) e' disciplinata dalla direttiva delministero della Salute. In ambito internazionale, l'Oms -sottolineando le capacita' italiane di trasporto aereo inbiocontenimento - ha chiesto al governo di stipulare unospecifico accordo per poter utilizzare questa capacita'. Taleaccordo e' attualmente in corso di finalizzazione. (AGI).