(AGI) - Firenze, 28 apr. - Era il 28 giugno del 1988 quando sual largo di Marzocca di Senigallia, in provincia di Ancona, unpeschereccio recupero' il cadavere di una donna. Il corpo,deturpato dalla permanenza in acqua, e per i colpi inferti dauna 'pesante' arma da taglio, era zavorrato con un'ancora. Ladonna era Annarita Curina, 34 anni. La grande passione per ilmare l'aveva convinta ad acquistare il catamarano Arx. Leindagini permisero di scoprire che la mattina del 10 giugno, labarca salpo' dal porto sull'Adriatico per dirigersi, insieme aun uomo, e a una ragazza olandese alle isole Baleari. Ma inacque spagnole la barca non ci arrivo' mai.
L'Italia segui' conil fiato sospeso la vicenda fino a che, due mesi dopo, il 19agosto, la polizia tunisina arresto' gli 'ospiti' dell'Arx:Filippo De Cristofaro, 34 anni e Diana Beyer, 17 anni, cheintratteneneva una relazione con l'uomo. I due avrebbero volutogirare il mondo in vela e per questo, secondo l'accusa,progettaro e portarono a termine l'omicidio della Curina perimpossessarsi del natante. Processata dal tribunale dei minori,il 17 dicembre 1988, la Beyer sara' condannata a sei anni e seimesi di carcere. De Cristofaro ebbe invece 30 anni in primogrado, pena tramutata nell'ergastolo in appello e inCassazione, il 5 giugno 1991. Del 'Rambo dei mari', cosi' eraanche soprannominato De Cristofaro, si tornera' nel 2007 quandol'uomo, approfittando di un permesso premio, non fece rientroal carcere milanese di Opera. Fu, ironia della sorte,riacciuffato proprio in Olanda. Oggi la nuova 'fuga' dalcarcere di Livorno 'Le Sughere' dove l'uomo era atteso, sempredi rientro da un permesso. (AGI)