AGI - Nel cuore di Catania, in via Spadaro Grassi 17, tra le pietre laviche che respirano storia e il passo svelto dei turisti, l'ennesima serranda di una libreria che sembrava destinata alla chiusura definitiva è pronta a riaprire. Si chiama Antica Galleria il progetto che restituisce vita a uno dei presìdi culturali più amati del centro storico della città di Sant'Agata, grazie alla famiglia Bonfirraro, editore da decenni attento ai battiti della cultura siciliana.
L’inaugurazione dell'ex Antica Libreria, fissata per domenica 14 dicembre alle 17.30, promette di essere più di un taglio del nastro: un rito di riaccensione. Entri e senti subito un odore familiare, la miscela inconfondibile di carta antica, vinile e legni lavorati. Un concept nuovo, eppure già carico di memoria, progettato dall’architetto Luca Di Giovanni come un incontro elegante tra passato e contemporaneo. Gli arredi di Domo Design e l’identità visiva firmata dallo studio Selvatico parlano lo stesso linguaggio: quello della bellezza che non ha fretta e che non dimentica il passato.
L’idea - spiega chi questa rinascita l’ha fortemente voluta - non è quella di creare una semplice libreria, ma uno spazio che vibra. Un posto dove un lettore può ritrovarsi tra tomi che hanno attraversato i secoli, stampe d’autore e copertine di vinili. E dove la musica non è sfondo, ma compagna di esplorazione. "Un luogo che rappresenterà in pieno la cultura della nostra terra - sottolinea Alberto Bonfirraro, direttore marketing della casa editrice di famiglia e ideatore dell'iniziativa - in cui le opere di Vincenzo Bellini e i romanzi di Verga, Capuana e De Roberto, conviveranno con le canzoni di Franco Battiato e con le note di Mario Biondi, Carmen Consoli e Gerardina Trovato".
E Catania sembra il luogo perfetto per una simile alchimia: barocca, stratificata, sempre in bilico tra modernità impetuosa e radici profonde. Una città che negli ultimi mesi ha riscoperto una nuova ambizione culturale, culminata nella candidatura a Capitale italiana della cultura.
Salvo Bonfirraro - fondatore e direttore della casa editrice - parla di uno “spazio vivo, dinamico, dove tutto gravita attorno alla cultura: pura, libera, senza fronzoli”, e passeggiando tra gli scaffali si intuisce subito perché: è un luogo fatto per ospitare incontri, conversazioni, letture. Un piccolo teatro della curiosità. Non c’è la pretesa di stupire con effetti speciali, ma quella - più audace - di ricordare che la cultura può ancora essere un gesto semplice, condiviso, quotidiano, in grado anche di riallacciare e rinforzare il legame con la propria città.
Domenica pomeriggio, quando quella serranda riaprirà ufficialmente, chi entrerà nella nuova Antica Galleria troverà più di una libreria rinnovata: troverà un invito. Un invito a sostare, ascoltare, sfogliare, perdersi e ritrovarsi tra le storie che hanno costruito e che continuano a raccontare l’identità catanese. E in un’epoca che corre, l’idea stessa di fermarsi a toccare un libro o a far scivolare la puntina di un giradischi su un solco di vinile, è già un atto rivoluzionario.
E forse è proprio questo il senso della nuova Antica Galleria: non solo riaprire un luogo, ma riaprire un’abitudine. Quella di scegliere la cultura come compagna di strada.