Da questa preoccupazione nasce “501 quiz sulla lingua italiana”, appena uscito per Newton Compton. Un libro-gioco pensato non solo per chi ama l’italiano, ma per chi sente che qualcosa si sta perdendo nella corsa tra notifiche, meme e messaggi istantanei.
Un gioco da fare in famiglia (e una piccola resistenza linguistica)
Il volume raccoglie 501 domande a risposta multipla su grammatica, ortografia, storia della lingua, uso quotidiano, letteratura e poesia. Non è un manuale “serioso”, ma un book-game da usare a casa, in classe, nelle serate tra amici: ci si sfida, si sbaglia, si ride, e intanto si ripassano con naturalezza accenti, congiuntivi, concordanze, citazioni d’autore.
Trovato, fondatore della community digitale Libreriamo, lo definisce un “libro di società”: un oggetto da mettere al centro del tavolo per creare conversazione, confronto, anche tra generazioni. Perché se i più giovani vivono immersi nel linguaggio dei social, spesso sono proprio genitori e nonni a chiedersi come riallacciare il filo con un italiano corretto senza sembrare professori bacchettoni.
Il “volgare tecnologico” e il rischio di una lingua a metà
Cuori al posto delle parole, frasi ridotte all’osso, punteggiatura azzerata, inglesismi usati come scorciatoie: è questo il “volgare tecnologico” che l’autore mette nel mirino. Non per demonizzare smartphone e social ma per ricordare che una lingua povera limita anche il pensiero e la possibilità di capirsi davvero.
Difendere l’italiano, in questa prospettiva, non è nostalgia da puristi: significa preservare uno strumento comune, che permette a persone di età, provenienze e competenze diverse di incontrarsi sullo stesso terreno. Se le regole saltano del tutto, la comunicazione si fa più rapida ma anche più fragile, più esposta a fraintendimenti e semplificazioni estreme.
Dalla Crusca al web: quando il quiz diventa cosa seria
A sottolineare la serietà del progetto c’è la prefazione di Paolo D’Achille, presidente dell’Accademia della Crusca. Un segnale forte: il mondo che studia e tutela la lingua italiana affianca un format popolare, leggero, costruito a misura di social.
Non è un caso: da anni Libreriamo sperimenta quiz e contenuti virali sulla lingua, capaci di raggiungere milioni di persone online. Il libro porta quella stessa formula su carta (e in e-book), trasformandola in una piccola palestra mentale: ogni domanda chiede di ricordare, scegliere, ragionare. Un modo semplice per allenare memoria e attenzione, in un’epoca in cui scorriamo testo e immagini quasi senza più soffermarci.
Un invito a rallentare
In fondo, “501 quiz sulla lingua italiana” è anche un invito a rallentare: chiudere per un momento le app, tornare alle parole per intero, misurarsi con dubbi che pensavamo di aver risolto alle elementari (“si scrive qual è con l’apostrofo?”) e scoprire magari qualcosa di nuovo.
Perché l’italiano non si difende con proclami o divieti, ma usandolo meglio, più consapevolmente. Magari, perché no, anche giocando.