AGI - "Il sostegno pubblico al settore cinematografico italiano è cresciuto in modo esponenziale, passando dai circa 250 milioni di euro del 2016 ai 746 milioni del 2023, con una dotazione per il 2024 di 696 milioni. Valore confermato anche per il 2025, senza alcun taglio. Una crescita nella dotazione economica del 180%". Lo ha detto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, illustrando l'informativa sul cinema nell'Aula del Senato.
"Si tratta di una delle dotazioni più alte d'Europa - ha sottolineato - una palese testimonianza di quanto questo governo abbia a cuore il mondo del cinema. Cio' detto, accogliamo volentieri ogni sollecitazione finalizzata a disincentivare l'utilizzo improprio del denaro dei contribuenti".
"È già stato firmato il 'decreto direttoriale' di giugno relativo al riconoscimento dei crediti di imposta, mentre quello di luglio arriverà nei prossimi giorni" ha aggiunto il ministro che conferma la vitalità del settore: "Da settembre 2024 a luglio 2025 sono state presentate 729 domande di tax credit (nazionale e internazionale), per un credito richiesto complessivo di circa 718 milioni di euro, con 31 set attivi, soltanto in queste settimane, in Italia. Una palese testimonianza di quanto questo governo abbia a cuore il mondo del cinema e di quanto il rigore nella valorizzazione del cinema autentico dia risultati".
"Mai più film fantasma"
"Denunciare il malaffare non è in contrasto con la valorizzazione del cinema, anzi: è il modo migliore per rispettare chi lavora con impegno, passione e correttezza. Siamo a una nuova fase per il cinema italiano e il sostegno pubblico deve premiare la qualità e proteggere il talento, non essere preda degli abusi" ha detto il ministro.
Le nuove regole in vigore dal 2024 rendono più stringenti i controlli sui costi, introducono sanzioni rafforzate per i revisori e stabiliscono criteri più rigorosi per accedere al credito d'imposta, tra cui l'obbligo di copertura finanziaria pari almeno al 40% dell'opera; i vincoli contrattuali con distributori o piattaforme; l'obbligo di reinvestimento in opere difficili (giovani autori, film a basso budget) e i tetti massimi al credito d'imposta: 9 milioni per opera, fino a 18 per coproduzioni estere.
"La cronaca ci consegna casi di abusi, zone d'ombra e talvolta truffe legate al mondo della produzione cinematografica - ha ricordato Giuli - il ministero ha intrapreso una riforma strutturale dei decreti attuativi della legge 220/2016 per correggere distorsioni, sprechi e frodi, intensificando le verifiche introducendo, tra l'altro, il divieto di subappalti a cascata; l'obbligo di tracciabilità finanziaria; la consegna dell'opera per produzione internazionali, prevedendo lo stanziamento di 3,5 milioni di euro per nuove ispezioni e attivando una collaborazione rafforzata con la guardia di finanza tramite un apposito protocollo operativo" ha aggiunto il ministro.
Nel corso dell'informativa, il ministro ha reso noto che la Direzione Generale Cinema è attualmente al lavoro su 200 fascicoli per verifiche su 350 milioni di euro di credito, in continuità operativa anche dopo le recenti dimissioni del direttore generale, mentre è imminente l'interpello per il suo successore.
Il ministro ha inoltre ricordato gli incontri del 6 giugno e del 21 luglio con attori e operatori del settore, finalizzati a un confronto costruttivo sulle riforme in atto. Dalla comunità cinematografica è emerso apprezzamento per la nuova disciplina del tax credit e l'apertura a tavoli tematici previsti da settembre.
Grazie al Pnrr Cinecittà hub per le produzioni
"Grazie ai lavori del Pnrr sono stati completati i lavori su quattro teatri di posa - Teatro 7, Teatro 19, Teatro 20 e Teatro 21 - anticipando l'avanzamento complessivo sui nove teatri previsti dal piano, cinque dei quali di nuova costruzione. Al termine dei lavori Cinecittà potrà cosi' disporre di 25 teatri di posa all'avanguardia, una nuova piscina per le riprese in acqua di 2.000 metri quadri, oltre a un nuovo set all'aperto nell'area backlot per rassegne ed eventi, e una sala cinematografica da 600 posti nel Teatro 10".
"Vorrei ribadire - ha proseguito - che anche qui il lavoro svolto a Cinecittà non è soltanto di denuncia e accertamento delle storture del passato, ma è connotato da un elemento propositivo che è sotto gli occhi di tutti. Nel 2025 per i viali di Cinecittà si vedono Mel Gibson, Ridley Scott, Tim Burton, Marion Cotillard, Ficarra e Picone, la Disney e la Universal. Oltre a eventi culturali 'strategici' come i David di Donatello e quelli di Dolce e Gabbana. Non mancano nomi di artisti e aziende di altrettanto prestigio che continueranno a prendere parte alle varie attività di lavorazione, produzione e post-produzione".
"I lavori hanno riguardato un investimento complessivo di 232 milioni di euro - ha sottolineato Giuli - grazie ai quali Cinecittà diventerà il principale hub europeo per attrarre produzioni nazionali e internazionali con importanti ricadute non soltanto culturali ma anche economiche e occupazionali. Il Centro sperimentale di cinematografia, istituzione storica e cuore pulsante della formazione cinematografica e della tutela del patrimonio audiovisivo nazionale, conferma anche quest'anno, nel 90esimo anniversario della sua fondazione, il proprio status di paradigma d'eccellenza, in Italia e in Europa. Considerato il rinnovato entusiasmo, si stanno svolgendo concorsi per il potenziamento del personale e gare strategiche per i servizi essenziali. Si stanno consolidando percorsi didattici dedicati ai linguaggi del futuro. Particolare attenzione è riservata ai progetti a carattere sociale e inclusivo" ha concluso il ministro.
"Sulla 'questione Cinecittà intendo riferire cominciando da una data: il 17 luglio del 2024 si è insediato il nuovo amministratore delegato, Manuela Cacciamani, senza trovare alcun contratto commerciale attivo, a parte un 'accordo quadro' con una società di produzione che invece produceva perdite. In sostanza, Cinecittà era una scatola vuota, e con quasi 22 milioni di euro di passivo".
Più fondi alle piccole sale
"Con il 'Piano per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche e polifunzionali', proseguono gli investimenti nel settore, con la realizzazione di nuove sale, con interventi di ristrutturazione e adeguamento di quelle già esistenti. La recente pubblicazione del relativo decreto ministeriale rende operativo il Piano che prevede lo stanziamento di oltre 68 milioni di euro, per il biennio 2024-2025. Tra le misure previste dal decreto, voglio rimarcare anche la realizzazione di nuove sale presso strutture ospedaliere e socio-sanitarie".
"Le risorse disponibili per il Piano Cinema - ha proseguito - sono destinate alla concessione di contributi a fondo perduto e sono ripartite, nel bando annuale, fra le seguenti finalità: la riattivazione di sale cinematografiche chiuse o dismesse, anche mediante l'acquisto di locali preesistenti per l'esercizio cinematografico; la realizzazione di nuove sale, anche mediante acquisto di locali per l'esercizio cinematografico e per i servizi connessi; la trasformazione delle sale o multisala esistenti finalizzata all'aumento del numero degli schermi della sala; la ristrutturazione e l'adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche, l'installazione o il rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi complementari realizzate da piccole e medie imprese di esercizio cinematografico e pubbliche amministrazioni. Le priorità e le aliquote dei finanziamenti, privilegiano i comuni più piccoli, e le piccole realtà, a testimonianza della sensibilità sociale del governo".
Più incassi e presenze al cinema nel 2025
"Secondo i dati Cinetel, aggiornati al 22 luglio, gli incassi registrati nel 2025 sono in aumento del 4% rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre le presenze crescono del 2%. Nel periodo che va da inizio anno a giugno è da rilevare la crescita della quota legata al cinema italiano: si è passati infatti dal 21,4% del 2023 al 23,5% dell'anno scorso, arrivando nel 2025 al 31,9%. Tra le pellicole più viste tra quelle uscite in sala in questi mesi 3 su 5 sono italiane".
"Non trascuriamo maestranze e precari"
"Voglio inoltre dare opportuno riscontro sui positivi e proficui incontri che si sono svolti presso il Collegio Romano, nelle date del 6 giugno e 21 luglio scorsi, con gli attori e gli operatori del cinema e dell'audiovisivo. Il 6 giugno, insieme al sottosegretario Lucia Borgonzoni, ho incontrato Claudio Santamaria e Giuseppe Fiorello e inoltre: Andrea Occhipinti; Stefano Massenzi (consulente tecnico sul tax credit); Corrado Azzolini (Confartigianato/produttori indipendenti); Simonetta Amenta (Agici - produttori indipendenti); Stefano Rulli (Coordinamento delle Associazioni di Autori e Autrici); Vittoria Puccini (Unita) e Dario Indelicato (#Siamoaititolidicoda)".
"Ho illustrato loro i contenuti del decreto interministeriale di riforma delle agevolazioni fiscali a favore dell'industria cinematografica, che modifica i criteri di assegnazione e riconoscimento del tax credit. Ho ascoltato le proposte della delegazione e ho sottolineato la necessità di non trascurare le esigenze di base delle maestranze, dei lavoratori, dei precari" ha concluso il ministro.