Il mistero irrisolto di Wallenberg, lo svedese che salvò migliaia di ebrei

Marco Patricelli
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AGI - Era impulsivo e doveva fare il diplomatico, era svedese ma si trovava in Ungheria dove spendeva soldi americani, era neutrale e si schierò apertamente dalla parte giusta durante la seconda guerra mondiale, era di fede luterana eppure rischiava la vita per salvare gli ebrei. Della sua fine si conosce con certezza solo che è morto, ma niente altro: si sa solo che sparì nel nulla da Budapest il 17 gennaio 1945, quando era in mani sovietiche. Quello di Raoul Gustaf Wallenberg è uno dei misteri irrisolti, e forse irrisolvibili, della seconda guerra mondiale. Eroe per scelta e non per caso, Giusto tra le nazioni dal 1963, si prodigò in ogni modo per impedire la deportazione e lo sterminio, e quando la sua immane opera in favore degli ebrei di Budapest sembrava avviata alla miglior conclusione possibile con la liberazione della città da parte dell’Armata Rossa, iniziò il suo calvario, inghiottito dal sistema repressivo e criminale stalinista.

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