C annes - È una buona annata per il cinema iraniano al festival di Cannes, una giurata, Kaphatayon Shahabi nella giuria internazionale capitanata dal regista australiano George Miller e due lungometraggi nelle sezioni principali del Festival.
In attesa della proiezione di "Il Commesso Viaggiatore" che il premio Oscar Asghar Farhadi ha tratto dal famoso testo teatrale di Arthur Miller «Morte di un commesso viaggiatore», oggi è stata la giornata di "Varoonegi- Inversione" di Bahnam Bahzadi che mira al premio della sezione Un Certain Regard. Alla prima proiezione mattutina erano presenti, in forma del tutti eccezionale, i membri della giuria internazionale con in testa il presidente George Miller e la nostra Valeria Golino e gli altri sette membri della giuria, tra cui Khatayoon Shahabi che del film é uno dei produttori.
Siamo nella Tehran di oggi e attraverso i soliti protagonisti del cinema iraniano, cioè i membri della famiglia, Behzadi narra la storia di una piccola «Rivolta» di Nilofer, la più giovani dei tre figli di una anziana madre che soffre difficoltà respiratoria e deve, tassativamente, lasciare la capitale iranana sofficata da un pesantissimo inquinamento atmosferico a causa del traffico intensa e del ritardo delle piogge.
Nilofer, una quasi trentenne ed è ancora nubile e si vede con un medico. La ragazza ha il compito di accudire l'anziana madre e assister al fratello maggiore nella sartoria di famiglia. Un malore improvviso che coglie la madre per mancanza d'ossigeno e il suo ricovero in ospedale causa "l'inversione" vera e propria. Il medico curante dell' ospedale ordina che l'anziana signora "deve uscire da Tehran, perché restarvi significherà la sua morte".
Il fratello e la sorella maggiore, in accordo con i propri coniugi decidano che dev'essere Nilofer ad accompagnare la madre ad una città del nord , e sentenziano in sua assenza che "intanto non ha nulla che la trattiene a Tehran..".
Ed è proprio questa sentenza a fare scatenare la ribellione di Nilofer che affronta il fratello e la sorella maggiore rifiutando la loro decisione rivendicando il diritto di discuter le loro decisione che "avete sempre preso senza tenere conto della mia opinione".
La rottura è profonda al punto che Nelofer decide di tagliare i ponti con il fratello e la sorella e decide di prendersi in mano le redini del suo destino economico.
"Sono molto contento di essere qui a Cannes con il mio film" ha detto il regista Bahnam Behzadi, "e lo sono ancor di più perché sono un cineasta indipendente".
Behzadi non si definisce "indipendente" in una forma di lamentela, bensì come uno stadio della creazione artistica e dice "quando sei un regista indipendente sei del tutto solo con il tuo team e con il tuo film, e allora puoi fare tutto quello che vuoi", ed esprime "gioia per avere lavorato con questo meraviglioso team". (AGI)