Oggi "siamo nel pieno di un cambiamento epocale, che riguarda le tecnologie come i modi di vivere. Il mondo della comunicazione è rivoluzionato, e al tempo stesso è divenuto motore di innovazione. Tanti si sono chiesti se il cinema sarebbe sopravvissuto ai mutamenti del linguaggio, alla proliferazione dei media e al cambio delle gerarchie dei consumi. Vi vedo in forma e combattivi. Resto convinto che il cinema ha ancora tanto da dare alla società e che continuerà ad avere un ruolo importante, anche se, ovviamente, dovrà compiere nuove scelte creative, migliorare organizzazione e strumenti, sperimentare inedite sinergie". Secondo Mattarella ci sono dati incoraggianti: "I numeri dei biglietti venduti nelle sale confermano che il futuro ha la porta aperta davanti a noi. Sta alla nostra intelligenza attraversarla. E sta al sistema Italia favorire chi merita, chi ha idee e coraggio, chi sa mettere l'esperienza e la professionalità al servizio di un buon prodotto". In ogni caso "l'Italia ha bisogno del cinema, di un cinema vivo, non meno di quanto voi abbiate bisogno di strutture, di servizi, di leggi che vi consentano di affrontare a testa alta il mercato e rafforzare le molteplici professionalità che già sono un vanto del settore".
Un tributo, a questo punto, a chi i David di Donatello li ha voluti con tutte le sue forze. "Sono passati sessant'anni dalla prima cerimonia di premiazione, al cinema Fiamma di Roma. Un compleanno speciale, per il quale è giusto rendere merito a Gian Luigi Rondi, che dei David è stato promotore instancabile e che continua a fornire prova di quell'elisir che, evidentemente, le magie del cinema, per riconoscenza, hanno materializzato in suo favore". In questi sei decenni "il cinema italiano ha prodotto molti generi di successo e ha accompagnato la crescita del nostro Paese. Crescita democratica, crescita sociale, crescita nelle conoscenze. Rafforzamento della stessa identità nazionale. Dobbiamo ancora andare avanti, insieme. Immaginando uno sviluppo nuovo, sostenibile, solidale, in cui la qualità italiana sia una risorsa di cui tutta la comunità possa beneficiare". Un sviluppo che è dell'undicesima arte, ma anche del Paese. "Il cinema puo' e deve continuare ad accendere le proprie luci su questo cammino, anche osservando in modo disincantato le nostre contraddizioni e i punti di crisi", chiosa Mattarella, "non credo a una distinzione netta tra cinema impegnato e non. Il cinema, nel suo complesso, è cultura e alta professionalità. E', al tempo stesso, memoria e specchio del presente. Radici e immaginazione. Nella società globale, dove le informazioni corrono sempre più veloci, il cinema può aiutare la società a rinsaldare le reti di connessione". (AGI)