(AGI) - Roma, 13 feb. - L'opera intitolata 'Alchimia',realizzata da Jackson Pollock nel 1947 con la rivoluzionariatecnica del dripping (facendo sgocciolare il colore sulla teladistesa per terra), e' una stratificazione di colori emateriali diversi che hanno richiesto un delicato interventoconservativo. Il Consiglio nazionale delle ricerche ha eseguitouna serie di indagini scientifiche fondamentali per procedereal restauro, i cui risultati sono illustrati nell'ambito dellamostra 'Alchimia di Jackson Pollock. Viaggio all'interno dellamateria', aperta da domani fino al 6 aprile a Venezia, pressola Collezione Guggenheim di cui il capolavoro fa parte. IlMolab-Cnr, Laboratorio mobile per indagini non invasive sulleopere d'arte costituito da Istituto di scienze e tecnologiemolecolari (Istm-Cnr), Istituto nazionale di ottica (Ino-Cnr) edel Centro SMAArt di Perugia, con alcuni importanti interventinei maggiori musei italiani ed europei al suo attivo, ha messoin campo metodologie ottiche che hanno permesso di acquisireinformazioni sulla distribuzione dei materiali e sulla tecnicapittorica dell'artista. "Il Molab-Cnr nel 2013 ha eseguito unacampagna conoscitiva delle opere di Pollock esposte nelle saledel Guggenheim attraverso tecniche spettro-analitiche, per poiapprofondire le indagini su Alchimia con il rilievo morfologicocon microprofilometria laser della tela dal retro", ha spiegatola coordinatrice Costanza Miliani. "Abbiamo rilevato quindicidiversi tipi di pigmenti, tra i quali l'oltremare, il blu everde ftalo, solfo-seleniuri di cadmio, viridian, bianco dizinco e titanio e una resina alchidica, prodotto per pitturaindustriale, usata per la prima volta da Pollock per la suapiu' elevata velocita' di polimerizzazione - ha continuato -rispetto ai tradizionali leganti ad olio per artisti. Riguardoallo stato di conservazione, la pittura presentava depositi dipulviscolo atmosferico e composti indotti dal degrado chimicodi alcune componenti originali, mentre la tela evidenziavadeformazioni indotte dal carico del materiale pittorico". Sideve invece al Visual computing lab della Istituto di scienza etecnologie della informazione (Isti-Cnr) di Pisa il modellotridimensionale di Alchemy. .