Naufragano due imbarcazioni a Lampedusa, si temono oltre 35 morti. Lo "sgomento" di Meloni
- Migranti a Lampedusa
AGI - Ennesima tragedia del mare. Al largo di Lampedusa sono naufragate due imbarcazioni partite dalla Libia con a bordo un centinaio complessivo di persone. Dopo che una ha imbarcato acqua, tutti i passeggeri sono saliti sull'altra che si è capovolta per sovraccarico. I sopravvissuti "sono 60", già condotti nell'hotspot di contrada Imbriacola nell'isola, tranne 4 che sono stati trasportati in poliambulatorio: le loro condizioni non destano preoccupazioni. Si temono "circa 35 vittime tra morti e dispersi", ha affermato il portavoce dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni, Flavio Di Giacomo, provando a tracciare un primo bilancio ufficiale. Tra le vittime c'è anche una neonata.
I 60 sopravvissuti hanno iniziato a fornire le prime ricostruzioni ai medici, psicologi e operatori dell'Agenzia dell'Unione europea per l'asilo (Euaa), assistiti da mediatori culturali. Uno dei due barconi è stato individuato già capovolto a circa 13 miglia dall'isola, da un elicottero della Guardia di Finanza. L'allarme è scattato immediatamente: in zona sono intervenute diverse motovedette della Guardia Costiera, delle Fiamme Gialle e di Frontex. Le ricerche dei dispersi proseguono via mare e via cielo, con l'impiego di motovedette ed elicotteri.
Tra i primi corpi recuperati e già trasferiti nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, a Lampedusa, ci sono quelli di una neonata, due uomini adulti, tre donne - di cui una minorenne - e due adolescenti di sesso maschile. A seguire lo sbarco, al molo Favarolo, di altre cinque salme. Sarebbero una ventina i cadaveri accertati.
Sulla vicenda è intervenuto Matteo Piantedosi, ministro dell'Interno, che su X ha scritto: ""Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l'urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno". "La tragedia di oggi - ha sottolineato il titolare del Viminale - è avvenuta nonostante la presenza di un dispositivo di soccorso in prontezza operativa, composto da diversi assetti nazionali e unità navali private. E' nostro dovere continuare, con determinazione e fermezza, a contrastare questo vergognoso commercio di vite umane e a proteggere chi rischia di esserne vittima".
"Continuate pure a non organizzare un servizio delle Istituzioni europee ed italiane di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale - denuncia Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra -. Continuate pure a criminalizzare le Ong che salvano gli esseri umani, e continuate pure a mandare le loro imbarcazioni a sbarcare i naufraghi salvati nei porti più lontani possibile. Continuate pure a proteggere e a foraggiare i trafficanti libici. Continuate pure a pavoneggiarvi di statistiche fasulle sull'aver impedito sbarchi di migranti. Continuate pure a fare tutto questo, voi del governo Meloni, ma questa sera quando tornate a casa evitate di guardarvi allo specchio ed evitate di giocare con i vostri bambini. Perché anche i morti di oggi al largo di Lampedusa sono sulla vostra coscienza".
"Il mio pensiero e il mio cordoglio vanno alle oltre venti persone che hanno perso la vita nel naufragio di oggi davanti a Lampedusa e ai dispersi di cui ancora non si hanno notizie - spiega Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde -. In queste ore difficili esprimo vicinanza ai superstiti, a chi ha perso i propri cari e a chi sta ancora cercando di salvarli, come la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza. Queste tragedie non sono fatalità: sono il risultato di scelte politiche precise. Il governo Meloni, con leggi ingiuste e disumane, ostacola le operazioni di ricerca e soccorso in mare, sequestra le navi e persino gli aerei delle Ong, impedendo a chi salva vite di intervenire tempestivamente. Negare il soccorso significa condannare a morte. Serve abrogare subito queste norme e ripristinare un sistema di salvataggio rapido e coordinato, per evitare che il Mediterraneo continui a essere una tomba a cielo aperto".
"Quando si consuma una tragedia come quella di oggi, con la morte di decine di persone nelle acque del Mediterraneo, sorge in tutti noi un forte sentimento di sgomento e compassione - ha commentato la premier Giorgia Meloni - E ci troviamo a misurare l'inumano cinismo con cui i trafficanti di esseri umani organizzano questi loschi viaggi. Insieme al profondo cordoglio per le vittime, alla pietà per quanti hanno perso la vita, rinnoviamo pertanto l'impegno a contrastare questi trafficanti senza scrupoli nell'unico modo possibile: prevenire le partenze irregolari, gestire i flussi migratori. Che la tragedia di oggi sia avvenuta nonostante un dispositivo internazionale pronto e operativo ci avverte, infatti, che il doveroso intervento di soccorso non è una misura sufficiente e, soprattutto, non risolve le cause del drammatico problema"