Inchiesta Urbanistica: la parcella di Scandurra "non prova la corruzione"

Manuela D'Alessandro
AGF/Nicola Marfisi / AGF - Inchiesta Urbanistica Milano
di lettura
AGI - L'ipotesi di corruzione formulata dalla Procura all'ex componente della commissione Paesaggio, Alessandro Scandurra, mancherebbe di un passaggio cruciale: "la dimostrazione dell'accordo corruttivo al quale collegare un fatto di per sé neutro" come il pagamento di una parcella. È la tesi esposta dall'avvocato Giacomo Lunghini nella memoria depositata al gip Mattia Fiorentini, che dovrà valutare la richiesta di una misura cautelare in carcere nei confronti dell'architetto accusato di avere ricevuto incarichi remunerati con parcelle "per almeno 138mila euro" finalizzate a favorire Coima, la società di Manfredi Catella, "piegando la sua funzione in seno alla commissione Paesaggio".

Il caso del Piano integrato di intervento speciale in Porta Romana

La violazione del dovere di astensione

Il caso del Pirellino e il ruolo di Scandurra

Il conflitto di interessi


Vai all'articolo…