Per conoscere più da vicino il nuovo pontefice, le telecamere vaticane hanno ripercorso le sue tappe nel Paese, passando per Chulucanas, dove è arrivato nel 1985 quando era un giovane sacerdote appena ordinato, o Trujillo, Lima, Callao o la sua ultima diocesi, Chiclayo. Il documentario presenta le voci delle persone che lo conoscevano meglio, come il suo amico di Chulucanas, Héctor Camacho, che lo accompagnò quando l'allora missionario perse la madre Mildred. La figlia di Hector, figlioccia di Prevost, porta il suo nome.
"Semplice", "molto aperto", "ordinato", "protettivo" o "molto umile" sono alcuni degli aggettivi con cui i parrocchiani di ‘Padre Roberto’ lo ricordano ancora.
Il filmato di 45 minuti evoca anche il ruolo del vescovo agostiniano nei momenti difficili della comunità peruviana, come la pandemia o le inondazioni di Íllimo del 2017, mostrandolo in acqua con stivali di gomma. Nel documentario si sente anche parlare il quechua, con alcune parole di affetto da parte di una parrocchiana di Trujillo: “Non dimenticarci, questo è il tuo popolo”, confessa.
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