Ricostruita la caviglia di una bimba di 9 anni affetta da sarcoma
AGI - Per la prima volta al mondo è stata ricostruita con osso omoplastico e un chiodo allungabile la caviglia di una bambina di 9 anni, affetta da una rarissima forma di sarcoma osseo, presso l'ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, da un'équipe di chirurghi ortopedici della Città della Salute di Torino e dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Grazie all’intervento, la piccola paziente potrà tornare a camminare.
La procedura chirurgica è stata effettuata da un’équipe di ortopedici coordinata dal dottor Raimondo Piana (Chirurgia Oncologica e Ricostruttiva dell'ospedale CTO di Torino) insieme al dottor Marco Manfrini e alla dottoressa Laura Campanacci della Clinica di Ortopedia Oncologica del Rizzoli diretta dal professor Davide Donati.
"Il periodo di cure dura complessivamente quasi un anno - spiega all'AGI il dottor Marco Manfrini del Rizzoli di Bologna - penso che per altri sei mesi almeno la bimba sarà sottoposta a cicli di cure, nel frattempo però inizierà la riabilitazione e noi ci auguriamo che al termine della chemio possa camminare normalmente.
Questo intervento nasce dal fatto che negli ultimi 20 anni al Rizzoli abbiamo trattato 600 bambini sotto i 16 anni con tumore dello scheletro e assieme a Torino, Firenze e Milano , con cui stiamo collaborando a costruire un'archivio comune delle informazioni, superiamo i mille: mille famiglie che hanno dovuto affrontare un percorso estremamente complicato e per certi aspetti drammatico per le scelte che questo sottende.
Essendo una malattia rara questi numeri sono tanti ma complessivamente pochi, perchè la sede dello scheletro colpito, la forma del bambino, e le età sono diverse. La sfida di affrontare la ricostruzione di un osso che cresce è una sfida che ogni volta ha delle caratteristiche uniche. E' come se noi ogni volta dovessimo costruire un prototipo di una moto nuova per correre in un moto GP.
E questo significa che o abbiamo informazioni su tutto ciò che è stato fatto prima con tecniche simili , anche dei fallimenti, o non abbiamo modo di migliorare: solo scambiandoci le informazioni possiamo pensare di ottenere un miglioramento. E qui la fortuna è stata che è stato possibile, nonostante il periodo un pò drammatico per tutti, scambiarci le informazioni e costruire un piano comune e metterlo in atto".
"Il 'gioco' - conclude Manfrini - è stato usare il chiodo, un sistema presente sul mercato solo da pochi anni , fin dall'inizio: impiantare fin da subito il mezzo che servirà per 'allungare' la bimba nel modo meno traumatico possibile appena mostrerà lo sviluppo".
La bimba, dopo la diagnosi, è stata seguita presso il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita diretto dalla professoressa Franca Fagioli, dove ha eseguito la chemioterapia, e nei giorni scorsi è stata sottoposta all’intervento di asportazione del tumore e salvataggio della caviglia con ricostruzione con osso omoplastico da donatore e sintesi con un chiodo allungabile.
La tecnica eseguita - informa l'istituto Rizzoli - rappresenta una assoluta novità in quanto il chiodo inserito per stabilizzare l’impianto permetterà nei prossimi anni anche la regolare crescita dell’arto permettendo l’allungamento al termine della maturazione scheletrica. La chirurgia è stata pianificata nei minimi dettagli dalle due équipe di medici e ingegneri nelle settimane precedenti l’intervento. Nonostante la pandemia da COVID19, spiega ancora il Rizzoli, le cure legate a questo tipo di patologie si sono svolte regolarmente e senza ritardi pur attuandosi tra enti di regioni diverse. La bimba ora sta bene ed è appena stata dimessa.
L'intervento rappresenta un traguardo nelle nuove tecniche chirurgiche specifiche per lo scheletro infantile avvenute negli ultimi 30 anni, che hanno ridotto drasticamente il numero di amputazioni riuscendo ad applicare nella maggior parte dei casi un approccio conservativo - ricostruttivo, volto a migliorare il recupero funzionale e ad assicurare una migliore qualità di vita ai pazienti e alle famiglie.
Le strategie chirurgiche disponibili sono oggi molteplici, comprendono pianificazioni virtuali della resezione ossea e ricostruzione mediante impianti protesici espandibili, protesi costruite su misura (anche con stampanti 3D), innesti ossei omoplastici provenienti dalle Banche di Tessuto Muscoloscheletrico e trapianti di osso autoplastico vascolarizzato, mezzi di sintesi originali.