Fase 2: quale sarà il futuro della mobilità? Un sondaggio online
- Un esempio di mobilità sostenibile: il vecchio tram di Milano
Il settore dei trasporti e della mobilità è fra quelli più pesantemente influenzati dalle misure restrittive decise in tutto il mondo per combattere il coronavirus. Sul futuro della mobilità di tutti giorni e di quella più occasionale dei viaggi di lavoro o per le vacanze pesano grandi incertezze.
In vista della riapertura, e in attesa di capire meglio come andranno le cose dal 4 maggio in Italia, un gruppo di società e associazioni del settore dei trasporti e della mobilità ha deciso di lanciare un sondaggio pubblico per affrontare gli interrogativi del futuro. Quanti continueranno a lavorare da casa, ci sarà un aumento dell’uso dell’auto per paura della promiscuità e delle nuove regole del trasporto pubblico, si useranno di più bicicletta, monopattino e moto, e che ne sarà dei servizi innovativi come il bike e car sharing e della mobilità elettrica?
L’iniziativa è stata presa da TRT Trasporti e Territorio e condivisa con Kyoto Club, Legambiente, Ambiente Italia, Bikenomist, Fit Consulting, ISFORT (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti), ITL (Istituto Trasporti e Logistica) e Polinomia, è sostenuta dai media partner attivi sui temi della mobilità, delle politiche pubbliche e dell’innovazione (Ferpress, Eco delle Città, e-gazzette, Mobility Magazine e Sbilanciamoci) e prevede la diffusione di un breve questionario da compilare online in forma anonima. L’intento è di contribuire non solo a comprendere come far ripartire la mobilità, ma anche di riconoscere quali opportunità questa situazione così anomala può offrire per rendere veramente sostenibile la mobilità di tutti.
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