Drammatica rapina in una villa vicino a Lanciano, in provincia di Chieti: quattro uomini incappucciati hanno fatto irruzione alle 4 del mattino nell'abitazione di un chirurgo in pensione e hanno tagliato il lobo dell'orecchio alla moglie per farsi indicare dove fosse la cassaforte, che però non c'era. Il sequestro della coppia, che è stata legata e malmenata, è durato un paio d'ore durante le quali i malviventi si sono fatti consegnare Bancomat e carte di credito. Illeso il figlio disabile che si trovava anche lui in casa: la sua camera è stata messa a soqquadro ma lui non è stato picchiato.
Vittime della feroce violenza, nella villa a Carminiello di Lanciano, sono stati Carlo Martelli, 69enne chirurgo cardiovascolare in pensione e fondatore dell'Associazione famiglie di persone con disabilità (Anffas), e la moglie
Niva Bazzan. I malviventi sono entrati in casa calandosi da una grata, hanno svegliato a spintoni i coniugi e li hanno legati. Il medico, terrorizzato e ancora mezzo addormentato, ha tardato a rispondere alle domande dei malviventi e per questo i banditi hanno tagliato il lobo alla moglie con una piccola roncola trovata nella taverna.
Poi i tre banditi sono andati a prelevare con il bancomat con l'auto di una donna mentre la coppia veniva tenuta in ostaggio dal quarto. Quando sono andati tutti via con l'auto del medico, intorno alle 6, l'uomo è riuscito a liberarsi dalle fascette con cui era stato legato e a dare l'allarme al fratello, che abita nella villa accanto. Sul caso indagano la Squadra Mobile di Chieti e gli uomini del commissariato di Lanciano. La moglie del chirurgo è stata portata in ospedale dove si sta verificando la possibilità di ricucire il lobo dell'orecchio. Il marito ha riportato un trauma cranico facciale per i numerosi pugni ricevuti ed è tenuto sotto osservazione.
"'Arancia meccanica', forse fa ridere in confronto a quello che hanno fatto", ha commentato il fratello del chirurgo, Alfredo Martelli. "C'era un ragazzo disabile e hanno frugato anche nella sua stanza. Fortunatamente non lo hanno toccato. Non mi sento tranquillo nonostante ho i cani e sono in forze. Non si sente tranquillo nessuno". È stata "una barbarie una barbarie che non ha precedenti nel nostro territorio", ha affermato il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, "una cosa indegna di un Paese civile e merita la risposta più celere possibile da parte delle forze dell'ordine e degli organi di giustizia".